I vacanzieri possono stare tranquilli. Scongiurato il rischio di trovarsi la prossima settimana senza generi di prima necessità, medicine e benzina nelle località di mare e di grande affollamento turistico. Infatti il fermo dell’autotrasporto, previsto tra il 6 e il 9 agosto, è stato riviato all’ultima settimana di settembre. Per le Marche, la decisione è stata presa ad Ancona, in una riunione della Cna Fita, presente il presidente nazionale dell’associazione Patrizio Ricci.

“Ad Ancona” ha affermato il presidente Cna Fita Marche Roberto  Grazioli “abbiamo condiviso la decisione di rinviare il fermo. Restiamo in attesa di interventi del Governo per portare le imposte sul gasolio sotto il 50% del costo complessivo alla pompa. Oggi le accise incidono per il 59%, un poco invidiabile record che abbiamo nell’Unione Europea. Ma sappiano il Governo e il Ministro Toninelli, che, in assenza di risposte, siamo pronti a bloccare l’Italia, come facemmo nel 2007, perché in gioco c’è la sopravvivenza delle nostre aziende”.

Prime risposte concrete che, stando a quanto affermato dal Ministro dei Trasporti,  dovrebbero arrivare con il riconoscimento di maggiori deduzioni da ufficializzare con un nuovo comunicato del MEF da emettere prima del 20 agosto 2018, termine ultimo per effettuare il pagamento delle tasse con la sola maggiorazione dello 0,40%. Al momento, sono stati riconosciuti solo 38euro ogni giorno di deduzioni forfettarie al posto dei 51 previsti negli anni scorsi. Si tratta di una doccia fredda per i 3.878 autotrasportatori marchigiani, che dovranno pagare maggiori tasse per importi che vanno da 700 a 2 mila euro.

“Il Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Toninelli” ha dichiarato il presidente Cna Fita Nazionale Patrizio Ricci “si è impegnato ad istituire e avviare, entro settembre, un tavolo di confronto palesando così, la volontà di affrontare quanto prima le pesanti difficoltà che affliggono le imprese di autotrasporto e lavorare per un processo di ristrutturazione del settore, nel comune interesse di stabilire regole certe e garantire la competitività delle imprese italiane.”

Altre richieste degli autotrasportatori riguardano la velocizzazione dei tempi di pagamento (oggi passano da 90 a 180 giorni prima di incassare); la possibilità di pagare le imposte solo quando viene incassata la fattura e di rendere deducibili le fatture passive solo quando pagate; la proroga delle schede carburante anche per gli autotrasportatori di consorzi e cooperative che hanno cisterne private; il ripristino dei fondi destinati ai pedaggi autostradali, che sono stati tagliati di 48 milioni per i prossimi due anni.

“Intanto ogni giorno” ha sostenuto il responsabile Cna Fita Marche Riccardo Battisti “sbarcano al porto di Ancona flotte di camion targati Polonia, Romania, Bulgaria, Slovacchia e di altri Paesi dell’Est Ue dove il salario minimo per gli autisti è inferiore a 500 euro al mese, mentre il gasolio per autotrazione costa da 24 a 40 centesimi meno che in Italia. Una concorrenza sleale che ha colpito duramente i nostri autotrasportatori.” Nelle Marche dal 2009 a giugno 2018, l’autotrasporto marchigiano ha perso 891 imprese di cui 112 solo nei primi sei mesi dell’anno in corso. Inoltre, dovendo ridurre i costi, le imprese non investono: da gennaio solo il 3% delle 3.878 aziende del settore, ha effettuato investimenti.

Patrizio Ricci e il portavoce nazionale autotrasporto merci Luciano Barattini, presidente della  CNA Fita di Pesaro, hanno evidenziato come il mese di settembre sarà decisivo per il settore che potrà verificare operativamente l’incidenza delle assicurazioni avute al tavolo con il Ministro.