Il Viminale, nella giornata di domenica 10 Febbraio c.a.,  ha invitato le prefetture di 11 regioni coinvolte dall’ondata di maltempo a vietare la circolazione a partire dalle 22 della stessa domenica.

Le conseguenti ordinanze prefettizie,  che riguardano i mezzi con massa complessiva superiore alle 7,5 Ton, sono scattate  nella tardissima serata del 10 Febbraio quando,  non solo era stata effettuata la programmazione del lavoro ma addirittura i mezzi erano già in  circolazione e quindi sono stati costretti, in alcuni casi a rientrare, in altri  sono rimasti bloccati nelle proprie sedi.

Un danno che si somma alla beffa in quanto,  in molte delle regioni allertate, non si intravede neppure un fiocco di neve e quindi, si sarebbe potuta tranquillamente effettuare la distribuzione delle merci.

La vexata quaestio non è quindi riferita all’azione,  che è finalizzata a garantire la sicurezza nella circolazione stradale ma, come spesso avviene in questo Paese,  alla sua gestione:

ü  Informazioni di tale rilievo ed effetto anche sull’economia, non possono essere diramate all’ultimo secondo: le previsioni sono conosciute con un margine  di anticipo sicuramente maggiore rispetto alle ordinanze prefettizie intervenute;

ü  In casi  estremi,  si devono utilizzare i mezzi  di comunicazione  di massa, come i telegiornali e comunque coinvolgere le Associazioni di categoria   al fine di contribuire tempestivamente a diffondere l’informazione;

ü   I mezzi che trasportano generi di prima necessità, con a bordo le necessarie dotazioni invernali, devono essere esenti dai divieti con indicazioni uniformi di tutte le Prefetture.

I provvedimenti di limitazione della circolazione per eventi atmosferici, non possono penalizzare ulteriormente le imprese celando, magari, eccessive preoccupazioni o altro, da parte  di chi gestisce la rete stradale.

Ai tavoli dei “Piani neve” devono partecipare anche le rappresentanze delle imprese che operano quotidianamente sulla strada e che possono concretamente contribuire alla sicurezza della circolazione senza creare esagerati allarmismi e ulteriori danni economici

Nell’ Unione europea non esiste una normativa così generica e  generalizzata: una volta tanto non sarebbe male uniformarsi all’ UE.

Per la Provincia di Fermo, l’ordinanza emessa dal Prefetto  dovrebbe restare  valida fino alle ore 22,00 del 11/02/2013, salvo comunicazioni diverse da parte del Viminale e della Protezione Civile.

per maggiori informazioni  Prefettura Fermo