L’alto costo dell’energia, un mercato ancora non trasparente e pienamente concorrenziale e lo scarso rispetto delle relazioni contrattuali da parte degli operatori energetici costituiscono significativi ostacoli soprattutto per gli artigiani e le piccole imprese. E’ l’opinione espressa dalla CNA nell’audizione che si è tenuta oggi all’Autorità dell’energia elettrica, del gas e del sistema idrico.

Il peso della bolletta molto al di sopra della media europea incide consistentemente sulla competitività del sistema Italia e rischia di mettere fuori mercato le piccole imprese. Gli alti costi sono imputabili soprattutto ai cosiddetti oneri generali di sistema che penalizzano le piccole imprese a favore delle grandi imprese energivore.

Le piccole imprese si accollano il 35,18% degli oneri generali complessivi (5,6 miliardi annui su 12,5) a fronte di un consumo pari appena al 25% del totale. Le imprese medio-grandi coprono il 34% degli oneri rispetto al 36% dei consumi. Alle grandissime imprese energivore è richiesto solo il 7,4% degli oneri pur utilizzando il 14% dell’energia.

Ci aspettiamo, perciò, dal ministero dello Sviluppo economico e dall’Autorità dell’energia un intervento risolutivo per riformare la disciplina degli oneri generali di sistema tenendo conto dei reali profili di consumo e della realtà produttiva del Paese. Per quanto riguarda l’evoluzione del mercato al dettaglio dell’energia ne attendiamo da oltre due anni la definitiva liberalizzazione. Una liberalizzazione vera, però, che favorisca la riduzione dei prezzi e il miglioramento del servizio. Il lungo e travagliato iter del Disegno di legge Concorrenza ha contribuito invece ad accrescere le incertezze dei consumatori evidenziando comportamenti non sempre trasparenti degli operatori.