Uno dietro l’altro occuperebbero per l’intera lunghezza l’autostrada Torino-Milano, 120 km abbondanti di percorso. Ma la colonna di oltre 7mila camion è destinata ad allungarsi. Per ora sono circa 2mila le imprese che hanno aderito alla class action della CNA Fita contro il cartello sui prezzi dei camion delle aziende produttrici, multate per tre miliardi dall’Antitrust europeo. Per partecipare a questa class action c’è tempo fino a martedì 31 gennaio.

L’azione è mirata a ottenere un risarcimento che si aggira intorno al 20 per cento del prezzo del camion e complessivamente è superiore ai 30 milioni.

Ad aver aderito autotrasportatori, soprattutto, ma anche molte imprese che operano nell’ambito dell’edilizia e dell’impiantistica. Quanti, insomma, hanno acquistato, preso in leasing o noleggiato a lungo termine un camion, conto terzi o conto proprio, di medio-grandi dimensioni immatricolato tra il 1997 e il 2011.

L’azione collettiva permette ai ricorrenti di condividere i costi del contenzioso, senza dover anticipare le spese legali, e di proteggersi da eventuali comportamenti ritorsivi da parte delle potenti imprese responsabili dell’illecito.

Le imprese interessate possono rivolgersi alle sedi territoriali della CNA.