Prima sono crollate le case. Poi è crollato il sistema produttivo. Il terremoto dello scorso anno ha coinvolto 87 comuni marchigiani e lesionato edifici in altri 90 comuni, per un totale di 177 comuni colpiti dal sisma, pari al 77% dei 229 Comuni marchigiani, con 50 mila edifici inagibili. Dopo un anno, mentre sta per partire la ricostruzione, si cominciano a misurare anche gli effetti del sisma sull’economia. Lo ha fatto il Centro Studi Cna delle Marche e dallo studio emergono dati molto preoccupanti.

“Tra il mese di ottobre dell’anno scorso e il mese di aprile di quest’anno” affermano il presidente  Cna Marche Gino Sabatini e il segretario Otello Gregorini “ il fatturato delle imprese del cratere con meno di 20 addetti, che sono la quasi totalità delle 27.616 imprese attive nelle aree colpite dal sisma con 96.069 addetti, è diminuito del 5 per cento mentre il fatturato delle imprese marchigiane è aumentato del 2,3 per cento. Ci troviamo di fronte ad una vera e propria emergenza produttiva e occupazionale che deve essere affrontata con provvedimenti straordinari e con il coinvolgimento di tutti gli attori economici e sociali dell’area terremotata”.

Quali politiche e quali strategie per le Marche del dopo sisma?  La Cna presenterà le sue proposte per un percorso che porti le zone terremotate dalla ricostruzione alla rinascita, in occasione dell’Assemblea regionale dell’Associazione artigiana, che si terrà  giovedì 19 ottobre. L’appuntamento è per le ore 16,30 ad Ancona Sala Drudi, via Sandro Totti 4 (sede Cna Marche).

Il documento della Cna sarà illustrato dal direttore del Centro Studi Giovanni Dini e dal responsabile Cna Costruzioni Marche Marco Bilei. Ne discuteranno l’Onorevole Paola De Micheli, Commissario straordinario del Governo per la ricostruzione, il presidente della Regione Marche Luca Ceriscioli e il presidente della Cna Marche Gino Sabatini. Il dibattito sarà coordinato dal presidente dell’Istao Pietro Marcolini.

L’indagine del Centro Studi Cna Marche sulle imprese del cratere, evidenzia  come a pagare il prezzo più salato al terremoto siano state le aziende dei trasporti con un calo del fatturato del 10 per cento mentre nelle Marche cresceva del 4,8 per cento. I ricavi delle imprese manifatturiere sono crollati del 7 per cento a fronte di una sostanziale stabilità nella regione. Molto male anche il commercio che ha perso il 6,2 per cento mentre nella regione il fatturato del settore è aumentato del 3,4 per cento. Appena meglio i servizi (-4,7 contro una crescita nelle Marche del 3,7 per cento) e l’edilizia che perde il 3,5 per cento ma che è andata indietro anche nel resto della regione.