Con l’incontro di martedì scorso, attorno ad un caffè, con i candidati sindaco di Sant’Elpidio a Mare, che ha fatto seguito all’analoga iniziativa con i candidati di Pedaso, si sono chiusi gli incontri che la CNA Territoriale di Fermo ha promosso nei comuni in cui l’11 giugno si terranno le elezioni amministrative, ricordando che a Porto San Giorgio la stessa CNA ha organizzato un confronto pubblico tra candidati sindaco, in occasione della inaugurazione della nuova sede CNA.

Grazie alla disponibilità di tutti i candidati, il Presidente Paolo Silenzi e il Direttore Alessandro Migliore hanno dialogato con i concorrenti alla carica di primo cittadino, sulla scorta di un documento elaborato da CNA contenente l’analisi economica della realtà comunale di riferimento e alcune proposte per il quinquennio amministrativo di mandato.

Connessi al cambiamento” è per i dirigenti CNA non solo lo slogan della stagione assembleare 2017, ma anche la principale indicazione su cui il confronto dovrà proseguire dopo l’insediamento dei nuovi amministratori: “Sono stati 5 gli “hastag” attorno ai quali abbiamo organizzato il documento – spiega il Presidente Silenzi#areavasta, #nuovepolitichefiscali, #burocrazia, #legalità, #responsabilitàdelfuturo. Incontrare i candidati ci ha consentito anche di sottolineare come le imprese attendano un segnale di fiducia con cui rimettersi tutti in gioco, segnali concreti e positivi, partendo dal contenimento delle tassazioni locali, una adeguata lotta all’abusivismo, impegno, per le competenze locali, a ridurre tempi e modi della burocrazia e facilitare rotazioni di incarichi ed appalti dando maggiori opportunità, nel pieno rispetto della Legge, all’imprenditoria locale”.

La scadenza elettorale di domenica – aggiunge Alessandro Miglioreinteressa 3.534 imprese, poco più del 18,71% del totale delle imprese attive, con oltre il 20,55% degli addetti del totale provinciale. La sfida del lavoro è per tutti ancora più impegnativa e per i nuovi amministratori si caratterizzerà anche per la “gara” con l’attuale sistema fiscale che è stato spesso utilizzato non come strumento di politica economica a favore della crescita e dell’equità, ma come mera fonte di maggiori entrate per un riequilibrio dei conti pubblici. Basti pensare che per i soli adempimenti fiscali sono necessarie 240 ore all’anno (pari a 30 giornate lavorative), ossia 85 ore in più (11 giornate) rispetto alla media di 155 ore dei Paesi dell’Area Euro. Ecco perché solo insieme, nel confronto e nella partecipazione, il futuro è possibile”.