Il Natale è prossimo e dovrebbe portare gioia e serenità, ma la condizione di povertà in cui ormai versano molti cittadini pensionati non ci consente di essere né gioiosi né sereni”.

Sono le parole del Presidente Provinciale di CNA Pensionati Guido Gennaro, che commenta l’iniziativa del CUPLA (Coordinamento Unitario Pensionati del Lavoro Autonomo) avviata a livello nazionale e a cui CNA aderisce.

Si tratta dell’invio di 100 mila lettere indirizzate al Presidente del Consiglio Matteo Renzi e ad altri membri del Governo, nonché alle autorità parlamentari, ai deputati e ai senatori, alle Istituzioni locali, tra cui anche i Sindaci dei comuni di Fermo, Porto Sant’Elpidio e Porto San Giorgio.

 

I pensionati in Italia sono 7,4 milioni, di cui il 44% percepisce una pensione inferiore ai 1.000 euro lordi mensili.

Nelle lettere – spiega Gennarosi fa presente che la condizione economica e sociale dei pensionati è sensibilmente peggiorata negli ultimi anni ed è ormai divenuta insostenibile, tanto che una grande percentuale di essi è caduta in uno stato di povertà assoluta e deve rinunciare a curarsi a causa delle lungaggini della sanità pubblica o dei costi aumentati, col terrore della possibile perdita dell’autosufficienza, vista l’assenza quasi totale del supporto pubblico”.

 

Come rilevato dal CUPLA, cui fanno capo le associazioni dei pensionati, i provvedimenti finora assunti dai vari Governi hanno trascurato gli anziani e anche il Governo Renzi ha escluso i pensionati dal provvedimento degli 80 euro.

Per questo i pensionati del CUPLA chiedono ai destinatari delle lettere l’interessamento su almeno tre punti: arginare la crescente povertà tra gli anziani, intervenendo sulle pensioni più basse con il “bonus” già concesso ai lavoratori attivi ed ampliando la “No Tax area” per una minore pressione fiscale e per  ristabilire un minimo di equità e giustizia sociale; venire incontro concretamente alle famiglie che hanno un non autosufficiente o un invalido in casa; riorganizzare la sanità pubblica e portare avanti con concretezza e determinazione il piano volto a "territorializzare" il servizio, restituendo ai medici di base un ruolo primario con la costituzione sul territorio dei pool di specialisti multi disciplinari e assicurando l'assistenza continua.