A sancirlo l’assemblea elettiva territoriale dello scorso sabato 1° luglio, che si è tenuta nell’Aula magna dell’IPSIA “O. Ricci” di Fermo, alla presenza del Presidenza Nazionale CNA Daniele Vaccarino e successivamente al convegno sull’alternanza scuola – lavoro.

Riportiamo uno stralcio del discorso di Paolo Silenzi in assemblea:

Noi sosteniamo con forza che il territorio deve tornare ad essere l’elemento centrale in un’economia sempre più aperta e competitiva. La capacità produttiva del manifatturiero ha subìto un calo di oltre il 20%, soprattutto nel settore artigiano e delle PMI. L’export complessivo totale è calato del 3,7% nel corso del 2016 mentre il resto delle province marchigiane registra crescita e stabilità rispetto al 2016. Cresce l’export nella farmaceutica, meccanica, carta, plastica. Calano il Tessile-Abbigliamento (-2%) e il Calzaturiero (-6%). Il tasso di occupazione è sceso del 2,5% mentre il tasso di disoccupazione dal 5,9% è passato al 9.9%. il Fermano dal 2010 al 2014 ha perso più di 3.000 occupati; dal 2009 al 2016 ha perso 1454 imprese, scendendo da 20.480 al 19.026. Nel solo 2016 si registra un – 544 unità, con perdite cospicue soprattutto nei settori manifatturiero, agricoltura, commercio e delle costruzioni.

Chiaramente sono dati che andranno aggiornati in negativo per via dei danni diretti e indiretti provocati dal sisma. Già nel primo trimestre del 2017 siamo a – 187 imprese. In questo quadro molto negativo non possiamo permettere che si distolga l’attenzione dal territorio. Abbiamo notato da un po’ di tempo a questa parte come si stia perdendo di vista la valorizzazione del territorio e delle rappresentanze intermedie almeno nel nostro territorio fermano. Di fatto o ti tolgono Provincia o Cciaa, o lasciano gli enti in condizione minime (vedi Centro per l’Impiego o Dtl), tali da non poter assolvere ai compiti istituzionali stabiliti. Il caso emblematico lo si ha all’Inps, ridotta essenzialmente alle funzioni ad un ufficio periferico della Provincia di Ascoli.

Insieme alle altre rappresentanze del mondo economico produttivo del fermano e ai sindacati dei lavoratori abbiamo costituito il Tavolo Provinciale della Competitività e dello Sviluppo con la stessa Provincia capofila: è da questo Tavolo che è uscita con forza la necessità di avere una Camera di Commercio più vicina al territorio. Se consideriamo la Camera di Commercio come ente pubblico di rappresentanza delle imprese sul territorio, a servizio dello sviluppo delle stesse, riferimento economico-istituzionale che riceve le istanze del tessuto produttivo, ne comprende le aspettative e le prerogative ed in base ad esse mette in campo azioni mirate, è necessario scongiurarne con forza l’allontanamento dal territorio, promuovendo piuttosto la costituzione di una governance autorevole e operativa, che sia a stretto contatto con le imprese.

Questa la motivazione che ci ha spinto a sostenere e condividere con gli attori del territorio la posizione di una riforma per le Marche con due Camere di Commercio piuttosto che una ad Ancona. Chiaramente tutti i processi di cambiamento vanno governati e non ci si può permettere di far seguire ad una decisione sbagliata un percorso che nelle modalità di esecuzione può risultare ancora più sbagliato, soprattutto nei confronti delle imprese. Il Tavolo della Competitività e dello Sviluppo del Fermano rappresenta un forte elemento di coesione del territorio (importante, piccolo ma importante) che ne esprime la forza.

Facciamo rumore per farci ascoltare, da rappresentanti delle categorie produttive intermediamo gli interessi di chi rappresentiamo svolgendo il nostro ruolo, quello di dare rilevanza a questo territorio che, a causa dei vari percorsi di accentramento, abbiamo il timore che inizi a subire gravi conseguenze in termini sociali ed economici.

Con preoccupazione notiamo la convinzione da parte dell’Amministrazione Regionale che la centralizzazione e il conseguente controllo politico sia preferibile rispetto al lasciare alla responsabilità dei soggetti locali di raggiungere gli obiettivi di presenza e efficienza di cui i territori hanno bisogno.

Per creare efficienza e qualità occorre la responsabilità delle persone che vivono sui territori e di certo non la crescita di burocrazie centrali. Sembra molto più ragionevole una politica che non centralizza su di sé, ma che dialoghi con i territori, al fianco di chi cerca di costruire, attraverso modelli premianti per chi crea bene comune. Se vuole ascoltare il territorio, la politica non può fare a meno di ascoltarne i rappresentanti. C’è necessità di un cambio di passo della politica, senza il quale la crisi economica e sociale, invece di trovare delle soluzioni, si alimenterà sempre più del non governo e del clima pesante di sfiducia nelle istituzioni e nella democrazia.

Alla Presidenza uscente, che ringrazio nuovamente, nei termini indicati dallo Statuto e dal Regolamento della Cna Territoriale di Fermo, ho richiesto di essere candidato per il secondo mandato perché intendo portare avanti il percorso iniziato ad Ottobre 2013. Con piacere ho ricevuto molte firme a sostegno della mia candidatura.

Ho incontrato i nuovi Portavoce dei mestieri, i Presidenti Zonali e i Presidenti di Cna Pensionati e dei Raggruppamenti di Interesse, eletti per chiedere loro di essere, come lo sono stati i loro predecessori, risolutivi e propositivi per il bene della categoria che rappresentano e per l’importante sfida di rappresentanza che ci aspetta nei prossimi quattro anni. Soprattutto ho chiesto un impegno fattivo nella composizione della Presidenza che, per poter lavorare efficientemente, ha bisogno di impegno e partecipazione.