CNA e sindaci di Amandola e Montefortino intorno al tavolo per fare il punto della situazione a quasi due mesi dal sisma del 24 agosto 2016.

Obiettivo: tenere alta la guardia per non far spegnere i riflettori sul territorio montano del Fermano; spingere per far rientrare nel “cratere” marchigiano anche le zone ad oggi escluse ma non meno danneggiate e in difficoltà, come Santa Vittoria in Matenano, Smerillo, Montefalcone fino a Falerone e alcuni comuni del distretto del cappello, come Montappone; gestire in maniera ottimale l’arrivo dei fondi annunciati, attivando un progetto di promozione turistica integrato, per il rilancio del territorio.

Il Direttore Provinciale della CNA di Fermo Alessandro Migliore ha incontrato giovedì 13 ottobre i primi cittadini Adolfo Marinangeli e Domenico Ciaffaroni, per un aggiornamento sul da farsi, all’indomani del decreto approvato dal Consiglio dei Ministri, disponibile non prima di altri 10 giorni.

Basta guardare l’area rossa individuata nel cratere Marche per notare l’assenza di quelle zone di territorio fermano che hanno riportato gravi conseguenze a causa del terremoto: è necessario fare massa critica – sostiene Miglioreperché vengano ricomprese nel perimetro, in virtù di un’economia integrata, che vive di turismo soprattutto nelle aree interne.

Ad oggi solo nel Comune di Amandola sono 69 le aziende che hanno effettuato la segnalazione dei danni alla Regione e inoltrato la domanda di risarcimento – prosegue – per la maggior parte strutture ricettive, aziende agricole, imprese del settore ristorazione”.

Il rischio è di azzerare la capacità ricettiva e turistica delle aree interne del Fermano, mettendo in seria difficoltà il sistema economico della zona montana e il relativo indotto: “All’eventuale inagibilità delle strutture si aggiunge anche, in molti casi, la doverosa destinazione degli spazi agli sfollati, definendo così un comparto che si potrebbe trovare in un grave  stand by”, aggiunge il direttore, che sintetizza così l’impegno di CNA:

 “E’ encomiabile l’azione dei sindaci, a cui abbiamo offerto sin da subito la nostra disponibilità e vicinanza. CNA si occuperà di seguire, come detto già nelle scorse settimane, l’aspetto del credito, grazie alla fondamentale intermediazione del nostro confidi Fidimpresa Marche, snellendo la parte burocratica legata all’arrivo dei fondi, per farli confluire più rapidamente là dove ci sono priorità. Inoltre, siamo convinti che in fase di ricostruzione, dovranno essere interessate le imprese del territorio e, a questo proposito, riteniamo che il decreto dovrebbe contemplare stazioni appaltanti territoriali o perlomeno regionali, ferme restando ovviamente le norme di legge, le soglie previste e le white list a cui le prefetture dovranno fare riferimento”.