La scorsa settimana la presidenza della CNA ha incontrato, nella sede di Fermo, i candidati delle coalizioni e dei partiti che hanno accettato l’invito ad un dialogo sui temi che l’associazione di categoria ha indicato come strategici per coloro che si candidano a governare il Paese.

Le elezioni cadono in una fase di trasformazione e profondo cambiamento, che deve essere guidata con politiche a misura delle micro e piccole imprese – affermano il Presidente Paolo Silenzi e il Direttore Generale Alessandro Migliore –  CNA auspica che i partiti che si candidano a governare l’Italia non dimentichino l’apporto delle micro e piccole imprese allo sviluppo economico e alla coesione sociale del Paese. Con gli incontri dei giorni scorsi abbiamo invitato i candidati a prendere in seria considerazione le esigenze espresse dal nostro mondo e ad assumere impegni concreti nei loro confronti. La consapevolezza è che se non si pensa alle piccole imprese si rischia di perdere di vista il Paese”.

La CNA ha sottolineato come sia indispensabile intervenire su tre versanti, tra gli altri, che creano particolare apprensione e danno alle attività economiche: la pressione fiscale, troppo elevata e distribuita in modo disuguale; la burocrazia (che costa 22 milioni di euro all’anno alle imprese) e la lentezza della amministrazione pubblica, gravi fattori di freno allo sviluppo; la perdurante carenza  di  credito (per le imprese è diminuito del 20% dal 2011 ad oggi) per  il  disinteresse  delle  banche  verso  le  operazioni  di importo contenuto.

La ricostruzione post-sisma – evidenziano Silenzi e Miglioredeve essere tra le priorità: il sistema produttivo del cratere marchigiano ha visto la perdita in un anno di 483 imprese e 2 mila posti di lavoro, con una diminuzione del fatturato del 5%. Ad oggi sono partiti circa 600 cantieri su 1500 progetti presentati dei 50.000 stimati nelle Marche. E’ necessario agire per operare oltre ad una ricostruzione materiale e una rinascita economica, anche una riconnessione del tessuto sociale lacerato”.

E ancora: innovazione, formazione, costo del lavoro, tutela del made in, Bolkestein, ambiente ed energia, sono tra i punti su cui lavorare e che CNA ha inserito in un documento consegnato ai candidati.