Alla vigilia della partenza per il Micam di febbraio, per la CNA Territoriale di Fermo e la sua sezione Federmoda la sopravvivenza del settore calzaturiero passa necessariamente della formazione.

In questo momento – commenta Giammarco Ferranti, responsabile Federmoda Fermo e Macerataper le aziende è necessario inserirsi nel segmento produttivo del 4.0. Per farlo, bisogna creare le condizioni giuste, che forse finora sono mancate. Prendiamo i casi del Veneto e della Toscana: da tempo lavorano su questo fronte, attraverso la formazione degli addetti con progetti ad hoc. Per il nostro distretto è vitale mettere a sistema alcuni aspetti, che pure sono presenti sul territorio, per alzare ancora di più il livello: per realizzare veri progetti formativi è indispensabile una maggiore collaborazione con i poli di ricerca universitari, fianco a fianco con i soggetti che fanno ricerca e innovazione”.

Si va in fiera con la consapevolezza di un contesto fragile, caratterizzato da filiere ormai sgretolate. Tuttavia l’azione della CNA è costante: “Il nostro impegno prosegue – riferisce il Presidente Territoriale Paolo Silenzisempre in sinergia con le altre associazioni di categoria e i soggetti economici e sociali coinvolti nelle iniziative che portiamo avanti, anche in ambito nazionale. Un risultato è stato raggiunto: i riflettori sono puntati sul distretto, la tutela del Made In è nell’agenda politica. Come è ovvio, in questi giorni in molti ne parlano: ci aspettiamo azioni concrete perché da questa situazione non si può tornare indietro”.

Mai come adesso l’incertezza è forte – aggiunge Gianluca Mecozzi, portavoce regionale e territoriale della sezione calzature di CNA Federmodail cliente ha nuove priorità e molti dei fattori sui quali abbiamo sempre puntato hanno ormai un’importanza relativa. Non è semplice esprimere ottimismo, ma come CNA continuiamo a lavorare per essere al fianco delle aziende nel modo migliore”.