SEGNALI POSITIVI DAL MICAM 2011

ADESSO SI DEVE LAVORARE PER LA TUTELA DEL MADE IN ITALY

            E’ stata una fiera all’insegna dell’ottimismo: i segnali arrivati dal Micam ShoEvent di Milano sono stati più che positivi, confortati dal “ritorno” di mercati quali America, Canada e Giappone, che  avevano latitato in termini di acquisti.

            “Insieme è meglio – afferma il presidente CNA FederModa provinciale e regionale, Luigi Gobbiquesta edizione è stata promossa dalle aziende speciali delle Camere di Commercio di Fermo e Macerata: un dato che, sul piano organizzativo, ha favorito l'impegno unitario di tutte le associazioni di categoria. L’impegno ad uno sforzo comune è essenziale – prosegue Gobbi – perché crea le premesse per tornare ad essere competitivi nei mercati mondiali. Sono numerose le imprese che, sullo slancio di questi risultati, ci chiedono di partecipare al progetto della Camera di Commercio per poter esporre il proprio campionario nelle prossime edizioni. Adesso il nostro compito è quello di rinnovare l’impegno unitario e migliorare la presenza delle aziende al Micam, attraverso l’erogazione di servizi prima e dopo la fiera stessa”.

            Al centro dell'attenzione, durante il Micam, anche la questione del Made in Italy:

L’organizzazione del progetto – dichiara il responsabile di CNA FederModa provinciale, Giammarco Ferrantiha permesso a me e ai responsabili delle altre associazioni di incontrarci e confrontarci anche su quegli argomenti in cui i punti di vista e le linee guida sono divergenti, come ad esempio il tema del Made in Italy.

Tuttavia,  restano ancora sul tavolo della discussione questioni importanti, di carattere strutturale, relative alle capacità delle piccole imprese di far fronte alle politiche della commercializzazione, del marketing, della comunicazione, della valorizzazione e affermazione dei marchi.

La risposta a questi problemi non può che non essere quella di mettersi in rete, fare sistema– ha ribadito Ferranti – questo non vuol dire annullare l’individualità dell’impresa, bensì valorizzarla, attraverso mediante l’utilizzo di servizi che da soli non saremmo in grado di predisporre.

In fiera si sono viste tante bandierine tricolore: segno evidente della consapevolezza che occorre valorizzare le produzioni realizzate in Italia. E' la produzione artigiana a rappresentare il vero 100%  Made in Italy”.

            Secondo la CNA FederModa, infatti, l’assenza di una normativa europea che miri, da una parte a valorizzare le produzioni realizzate in Italia e dall’altra alla predisposizione di sistemi di controlli che ne certifichino la provenienza, sta creando una certa confusione sul mercato, anche a causa della presenza di innumerevoli marchi. La comunicazione, invece, dovrà essere semplice, diretta, trasparente e certificata: la presenza di una moltitudine di messaggi, autocertificanti,  disorientano i consumatori e, inconsapevolmente, arrecano danno all’immagine stessa del Made in Italy.          

            Su questi temi la CNA ricercherà l’impegno comune di tutte le associazioni per dare il giusto rilievo alle istanze della categoria.

Nei prossimi mesi la CNA provinciale di Fermo organizzerà  incontri congiunti tra le province di Fermo e Macerata: “daremo voce agli artigiani – conclude Giammarco Ferranti – e avvieremo opportunità per sviluppare un confronto reale sui temi del Made in Italy e sull’importanza di fare rete per affrontare le nuove sfide del mercato”. 

Per info Giammarco Ferranti

3351006148 – ferranti@cnafermo.it