Dopo la catastrofe e la tragedia che ha portato con sé anche due vittime, dopo il cordoglio e la conta dei danni, è arrivato il momento di andare avanti e rimettersi al lavoro il più velocemente possibile. La gente di questo territorio è abituata a farlo, a sacrificarsi e a lavorare senza sosta: mai come adesso non c'è un minuto da perdere.
Tuttavia, dopo l'alluvione della scorsa settimana, gli imprenditori colpiti dalla calamità naturale avranno bisogno di un aiuto concreto da parte delle istituzioni e degli enti che li rappresentano.
“L'ottenimento della stato di calamità naturale – afferma il presidente della CNA provinciale di Fermo, Sandro Coltrinari – è determinante: solo così saremo in grado di far convergere sul nostro territorio le risorse a disposizione”.
Ieri mattina, una delegazione della CNA provinciale si è recata nella frazione di Casette d'Ete per eseguire i necessari sopralluoghi presso alcune delle aziende danneggiate e soprattutto per dare una risposta concreta alla domanda che, in questi giorni, sono in molti a porsi: a chi rivolgersi per chiedere un sostegno finanziario?
Al fianco del presidente Sandro Coltrinari e del coordinatore provinciale Alessandro Migliore sono arrivati a Casette d'Ete anche Franco Sebastiani, presidente della sezione Produzione della Cna di Fermo, Luigi Gobbi, presidente della sezione Federmoda e Franco Ciucani, presidente di Fidimpresa Marche. Insieme a loro c'erano Sua Eccellenza il Prefetto, la dottoressa Emilia Zarrilli, l'Amministratore Delegato della Carifermo spa, il dottor Alessandro Cohn, il sindaco di Sant'Elpidio a Mare, Alessandro Mezzanotte e l'assessore Lorena Cozzi.
Tra le attività visitate, quella che rischia seriamente di non poter ripartire è la ditta di Fabrizio Chiurchiù, in zona Bivio Cascinare, che si occupa della vendita e della riparazione di macchinari per calzaturifici. L'azienda, situata nelle immediate vicinanze del fiume, è stata letteralmente invasa dal mare di fango portato dalla piena: è bastato che finissero sott'acqua solo tre macchine nuove di zecca per creare un danno che supera senza dubbio i 200 mila euro. Nella lista di quanto ormai non potrà che finire in discarica, perché inservibile, ci sono circa 150 macchine che erano state riparate e una grande quantità di ricambi, molti dei quali costituiti da materiale elettronico delicatissimo.
“Non riuscivamo a credere a cosa stava accadendo – racconta la signora Fabiola Spinaci, moglie di Fabrizio – è stato come se l'Ete e il Chienti si fossero uniti proprio sotto i nostri occhi. Non abbiamo più niente, dobbiamo ripartire da zero. Un vero e proprio disastro”.
I coniugi Chiurchiù, insieme ai figli rientrati nella loro casa sabato scorso dopo essere stati evacuati, hanno espresso il desiderio di ringraziare la Protezione Civile di Porto Sant'Elpidio e i Rangers: “ci hanno aiutato a tirare fuori le macchine dal fango – raccontano – non sappiamo come avremmo fatto senza di loro”.
Protezione Civile ringraziata con forza anche dai titolare della Tranceria Squadroni, azienda letteralmente trasferita dai volontari dalla propria sede a Bivio Cascinare.
Per Gianfranco Campanari (Calzaturificio CMG) la stima dei danni si aggira intorno agli 80 mila euro. La produzione principale è quella di mocassini realizzati con metodo artigianale. Al Micam ShoEvent di Milano ha potuto spedire solo una decina di pezzi, nulla di più. La furia della natura ha fatto in modo che la fabbrica, che si trova a pochissimi metri dal ponte di Casette d'Ete, fosse investita dalla piena dell'acqua, che ha sommerso in gran parte l'edificio: nel giro di mezz'ora l'acqua aveva raggiunto i due metri di altezza.
Tra le tante urgenze, come onorare una lettera di credito e consegnare le paia di mocassini richieste da un'importante azienda italiana? Nonostante le evidenti difficoltà, Campanari dimostra un certo ottimismo e una gran fiducia con la quale guardare ai prossimi giorni: “sarà pur vero che l'alluvione ci ha travolto – ha dichiarato– ma in realtà quanto successo mi ha dato anche una grande forza, perché nel Fermano abbiamo una risorsa che nemmeno una calamità naturale ci può togliere: la creatività. E' con il nostro talento che lavoreremo per ripartire”.
Per Giuseppe Colantonio, impegnato nel commercio di materiali edili, il danno vero non è stato tanto quello materiale (stimato intorno ai 70 mila euro), bensì il colpo morale inferto alla comunità della frazione e agli abitanti dei territori colpiti dall'alluvione. “Per quanto riguarda gli imprenditori – ha affermato – ciò che manca è una corretta informazione: a chi possiamo rivolgerci per chiedere un aiuto concreto?”.
Il Prefetto Emilia Zarrilli ha ricordato come sia compito della Provincia di Fermo coordinare gli interventi messe in campo al riguardo e indicare strumenti e percorsi necessari, mentre il direttore della Carifermo Spa, Alessandro Cohn, ha ricordato come la banca locale abbia attivato una procedura d'urgenza, flessibile, attraverso la quale superare la burocrazia e far partire subito i finanziamenti.
La CNA di Fermo ricorda che ha predisposto una scheda di intervento per effettuare una stima preventiva dei danni riscontrati dalle imprese artigiane del Fermano.
La CNA si rende disponibile per effettuare monitoraggi direttamente nelle imprese colpite, al fine di quantificare i danni e inoltrare le segnalazioni alle istituzioni preposte.
Per richiedere il sopralluogo è possibile chiamare il numero 0734 – 600288 o inviare una email all'indirizzo di posta elettronica: info@cnafermo.it.
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