Una risorsa da non sprecare. Il sicuro traino per la ripresa dell'economia del Fermano. E' il ruolo delle aziende guidate dalle donne.

            Ecco quanto emerso dal convegno organizzato da Carifermo Spa eCna provinciale di Fermo, dal titolo “Viaggio nell'imprenditoria femminile nel Fermano – Le donne che fanno l'impresa”, svoltosi lunedì 14 marzo nella sala assemblee della sede centrale Carifermo.

Gremita la platea della sala: numerose le donne, anche giovani e giovanissime, che sono arrivate a Fermo da tutto il territorio provinciale per assistere al convegno in cui è stata messa a fuoco la condizione dell'imprenditoria “in rosa” del Fermano, oltre che la situazione a livello regionale.

            Dopo i saluti del prefetto Emilia Zarrilli, del presidente Carifermo Spa, Alberto Palma, del sindaco, Saturnino Di Ruscio, del presidente della Camera di Commercio, Graziano Di Battista, del presidente della Cna delle Marche, Renato Picciaiola e del presidente della Cna provinciale, Sandro Coltrinari, si è entrati subito nel vivo dell'incontro con le testimonianze delle due protagoniste.

            Cesarina Vagnoni, presidente del Comitato Impresa Donna della Cna regionale, e Rosanna Santarelli, presidente del CID provinciale, hanno raccontato la propria esperienza di donne in un mondo del lavoro fortemente declinato al maschile, per tradizione e per costume.

Un'esperienza fatta di sacrificio e anche di rinunce, ma in grado di stimolare le caratteristiche e le doti principali delle donne marchigiane: la caparbietà, la decisione, la grande forza di volontà, la capacità di ascolto, di essere attente ai bisogni dell'altro, di controllare ogni situazione e di risolvere i problemi. Quello che, insomma, le donne svolgono quotidianamente, sia a casa che sul lavoro.

Dare alle donne la possibilità, in termini di strutture e servizi, di poter svolgere al meglio il proprio ruolo nel mondo del lavoro è stato l'invito delle due presidenti alle autorità presenti.

            La relazione del professor Giovanni Dini, direttore del centro studi Sistema della Cna Marche e autore del volume “Le donne che fanno l'impresa” (ed. I Quaderni di Sistema, realizzato con il contributo della Carifermo Spa), ha illustrato i risultati delle ricerche condotte sulle imprese al femminile nelle Marche e nel Fermano.

Per quello che riguarda il nostro territorio, le imprese guidate da donne si muovono in controtendenza rispetto al dato nazionale: nel periodo della crisi sono quelle che hanno retto meglio, restando sul mercato con buoni risultati, oltre a crescere notevolmente, con numeri più che soddisfacenti.

Nel volume, presente un interessante capitolo dedicato ai focus groups: le interviste alle donne imprenditrici hanno fotografato con precisione la situazione, ricordando come, spesso, le lavoratrici siano costrette a rinunciare ad aspetti della propria femminilità oppure a ridurre l'impegno in famiglia. Tuttavia, il panorama imprenditoriale “in rosa” nel Fermano appare solido e caratterizzato da forte continuità, un lavoro che fa sentire la propria presenza da protagonista soprattutto nel settore manifatturiero.

            Nel suo intervento, invece, il vice direttore generale della Carifermo Spa, Marino Silvi, ha puntato l'attenzione sulla presenza delle donne all'interno della struttura della banca locale, oltre che sull'incidenza delle donne nella clientela dell'istituto di credito fermano. Silvi ha poi illustrato le offerte e i pacchetti finanziari pensati dalla Carifermo Spa proprio per le donne che sono imprenditrici.

            All'assessore regionale all'Artigianato e all'Industria, Sara Giannini, il compito di tirare le conclusioni del convegno: secondo l'assessore, le imprese gestite dalle donne possono diventare l'elemento nevralgico del sistema produttivo regionale. Caparbietà e capacità di adattamento le caratteristiche principali delle donne che guidano le nostre imprese, secondo la Giannini, che ha ricordato gli strumenti messi in campo dalla Regione Marche per aiutare chi investe: il bando per il Prestito d'Onore (oltre i 2/3 delle richieste sono arrivate da donne) e i bandi dedicati all'innovazione e alla ricerca, in cui quote importanti delle risorse a disposizione sono state riservate alle imprese artigiane.