La tracciabilità: una scelta consapevole.

Così la direttrice dell'Italian Textile Fashion, Alessandra Vittoria, ha definito l'adesione al percorso di certificazione lanciato dall'ITF, società nata nel 2005 dall'unione di oltre venti Camere di Commercio sul territorio nazionale.

 Il Made in Italy e la tracciabilità del prodotto moda sono stati al centro dell'incontro informativo organizzato per martedì dalla Cna provinciale di Fermo, a Villa Baruchello di Porto Sant'Elpidio. Sono intervenuti il sindaco Andrenacci, il presidente dell'ente camerale Di Battista, il coordinatore della Cna provinciale Migliore, il responsabile nazionale di Cna Federmoda, Antonio Franceschini, il presidente regionale di Cna Federmoda, Luigi Gobbi, il responsabile regionale dell'unione e quello provinciale Luigi Silenzi e Giammarco Ferranti.

Vittoria, illustrando l'ITF come uno strumento indipendente e terzo garanzia di genuinità per le imprese e per il consumatore, ha detto: “La tracciabilità non si impone per legge, deve essere volontaria. Così sarà utilizzata solo dalle aziende che vogliono comunicare il valore aggiunto della propria produzione tutta italiana. Non si può subire, è il frutto di una scelta consapevole, di un processo culturale che richiede l'innesto di una nuova strategia”.

All'interno dell'ITF è presente un comitato di certificazione costituito da associazioni di categoria, associazioni dei consumatori, sindacati e istituzioni.

In Italia sono 105 le aziende ad aver aderito, per la maggior parte facenti capo al comparto del tessile-abbigliamento. Nel Fermano seguono la procedura di certificazione ITF le ditte di Rodolfo Zengarini, Daniele Tucci, Andrea Montelpare, Michele Secchiari e la Stile Moda Italia.