Reagire e denunciare per iniziare a combattere l'abusivismo. Diffondere la cultura della legalità e comprendere che, chi si comporta e opera in maniera illecita, provoca un danno alla collettività. La Cna provinciale di Fermo e la Guardia di Finanza lavoreranno fianco a fianco per debellare il fenomeno: il presidente Sandro Coltrinari e il comandante Marco Corridore invitano i cittadini a denunciare chi lavora abusivamente e, quindi, esercita la professione in maniera illecita, aprendo dunque le porte dell'associazione di categoria Cna e della caserma delle Fiamme Gialle fermana. Fermarsi alla lamentela o all'invio dell'esposto anonimo non basta: bisogna farsi parte attiva, oltre che capire la portata del danno causato da chi opera in queste condizioni alla comunità stessa e al territorio tutto. E' quanto emerso dal convegno svoltosi ieri, alla Sala Imperatori di Porto San Giorgio, organizzato dalla Cna, dal settore Benessere e Sanità, presieduto da Perlita Vallasciani, in collaborazione con l'ente camerale fermano, con il patrocinio di Provincia e Regione. “Abusivismo: io ci metto la faccia. La tua salute è un bene prezioso, non metterlo a rischio” il titolo dell'incontro a cui sono intervenuti il prefetto Zarrilli, il presidente Cesetti, gli assessori Marchetti e Montanini, oltre al presidente regionale Cna Renato Picciaiola. Il presidente Coltrinari ha ricordato la posizione dell'associazione artigiana: “Non si può più far finta di non vedere: è nostro dovere tutelare le imprese in regola e denunciare chi lavora abusivamente, per far sì che le aziende sane restino sul mercato”. La Cna ha trovato l'appoggio della Regione Marche, per voce dell'assessore Sara Giannini, intervenuta al convegno: “A gennaio convocheremo un tavolo tecnico con le associazioni di categoria – ha annunciato – per una revisione normativa della Legge Regionale 11 del 2007, che disciplina l'attività di estetista e acconciatore, forse non più adeguata alla situazione attuale. Inoltre, porteremo l'abusivismo all'attenzione della conferenza Stato – Regioni, soprattutto per aumentare l'autonomia di forze dell'ordine ed enti locali nella repressione del fenomeno”. L'abusivismo nel settore del benessere è pericoloso anche dal punto di vista della salute, messa a rischio da chi opera in modo illegittimo: aspetto, questo, illustrato da Giuseppe Ciarrocchi, dirigente del dipartimento di Salute e Igiene pubblica dell'Asur di Fermo. Loredana Baldi, per l'Adiconsum di Ancona, è intervenuta richiedendo la costituzione di un protocollo d’intesa, che preveda lo studio di una carta dei servizi, di un codice etico, con attività di formazione e informazione, modalità di gestione reclami e di eventuali contenziosi tra consumatori e professionisti.

 

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