In una situazione politica, sociale ed economica drammatica, i piccoli imprenditori rischiano di non farcela: tra le cause del dissesto anche le lunghe attese per i pagamenti a cui sono costretti dagli enti pubblici o da una grande impresa committente per il lavoro svolto.

Un’attesa che è arrivata ad essere in media della durata di 120 giorni.

Le associazioni di categoria – sostiene Alessandro Migliore, coordinatore della Cna provinciale di Fermo – sono lo specchio della realtà che vivono le imprese: per questo anche loro vengono messe a dura prova dalla situazione, aggravata dalla crisi finanziaria e da una stretta creditizia senza precedenti”.

L’allungamento dei tempi di pagamento è un fenomeno che sta colpendo pesantemente le micro e piccole imprese e l’artigianato: “In attesa di riscuotere il dovuto – prosegue Miglioremolte aziende sono costrette a chiudere perché manca la liquidità”.

 Nel giro di un anno il tempo di attesa dei pagamenti si è allungato di circa un mese, passando dai 90 giorni di fine 2010 ai 120 registrati al termine del 2011: “Un aumento di quasi il 40% – dice il coordinatore – che in un periodo come questo mette in ginocchio imprese ed associazioni di categoria, che hanno il compito di sostenerle”. I piccoli imprenditori restano così stretti nella morsa tra i mancati pagamenti delle loro prestazioni e i doveri fiscali e previdenziali (da adempiere tempestivamente): una situazione intollerabile.

 “E’ fondamentale adeguare i tempi di pagamento alla media europea: significa che le Pubbliche Amministrazioni devono adeguarsi a liquidare le commesse entro 30 giorni. Un processo necessario a ridare ossigeno alle imprese e attuare quindi un’iniziativa fondamentale per sostenere la ripresa economica e la crescita”, sostiene Alessandro Migliore.

 

E’ opinione della Cna che sia opportuno ristabilire etica e correttezza nei rapporti economici tra imprese, tra imprese committenti e imprese subfornitrici e con la Pubblica Amministrazione.