Il 23 marzo scorso il direttore Alessandro Migliore ha incontrato, insieme ai presidenti delle unioni Impianti Meccanici e Impiantisti, Franco Ciucani e Gaetano Pieroni e al delegato Guido Gennaro, l’assessore ai Lavori Pubblici del Comune di Fermo, Luigi Montanini.
La riunione per sottoporre all’attenzione dell’amministrazione alcune richieste che arrivano dalla categoria degli artigiani.
“Il nostro ruolo di associazione di categoria, che agisce a tutela degli artigiani – dichiara il presidente della CNA Provinciale di Fermo, Sandro Coltrinari – ci impone di segnalare all’amministrazione comunale alcune procedure, in materia di appalti pubblici, che non favoriscono la partecipazione attiva delle imprese del territorio fermano, gravando di conseguenza sulle condizioni economiche e la permanenza nel mercato delle ditte stesse”.

“Come emerso dall’incontro – aggiunge il coordinatore provinciale, Alessandro Migliore – i soggetti che soventemente si aggiudicano gli appalti sono imprese che prendono il lavoro già con un ribasso iniziale o con l’offerta economicamente più vantaggiosa. Tali imprese subappaltano a loro volta il lavoro a piccole imprese artigiane, che sono costrette a lavorare a prezzi che non esitiamo a definire ‘ridicoli’, pur di non perdere la commessa. Risulta quindi chiaro come, al fine di ottenere un margine, la società appaltante le obblighi a lavorare sottocosto: una consuetudine che sta generando da tempo gravissimi danni alle nostre imprese locali”.

La delegazione della CNA fermana ha voluto ricordare all’assessore Montanini che, assegnando un importante lavoro ad una sola impresa, si corre il rischio che la stessa non mantenga i propri impegni economici nei confronti dei subappaltanti: e questo accade perché il massimo ribasso dell’impresa appaltante trova riscontro nel mancato pagamento di parte delle aziende subappaltanti o sulla qualità del lavoro.

L’intento della Cna Provinciale di Fermo è di favorire:
una politica di “spacchettamento” degli appalti concessi fino ad un massimo di importo lavori, per permettere alle imprese dei diversi settori, fra le quali oltre alle imprese edili annoveriamo anche le imprese di installazione e impianti, di partecipare. Per spacchettamento si intende evitare di predisporre un’unica gara, dividendo l’opera per le categorie più importanti (come ad esempio parte edile e parte impianti, divisa nelle varie categorie);
una politica di richiesta dei requisiti aziendali per partecipare all’appalto proporzionali al lavoro da svolgere;
per i lavori di piccolo importo, come la legge prevede, chiediamo di farsi inviare diversi preventivi dalle micro-imprese artigiane del territorio, fra le quali scegliere quella più idonea al ca

I delegati hanno riscontrato la piena disponibilità dell’assessore Montanini, che dichiara:
“Siamo vicini all’associazione di categoria degli artigiani, con la quale c’è la piena condivisione delle problematiche, oltre alla comprensione del problema e delle richieste avanzate. L’amministrazione comunale esprime la volontà di trovare idonee strade da percorrere, fermo restando il rispetto della normativa vigente in materia e l’interesse a non penalizzare le aziende locali e il loro lavoro”.