Abusivismo, concorrenza sleale, assenza di controlli: la categoria degli acconciatori ed estetisti professionisti rischia di sparire.
E’ l’allarme lanciato dal Presidente dell’unione Benessere e Sanità della CNA Provinciale di Fermo Perlita Vallasciani, che si fa portavoce del disagio e delle difficoltà che gli operatori del settore stanno affrontando da lungo tempo, senza intravvedere una soluzione.
“In un momento di grave congiuntura economica, in cui la propensione al consumo degli italiani è fortemente contratta, compresa la fruizione dei servizi offerti dai saloni di parrucchieria e dai centri estetici, il nostro settore si trova in acque molto agitate.
Allo stato attuale – dichiara il Presidente Perlita Vallasciani – sono molti gli acconciatori e gli estetisti associati alla CNA di Fermo che manifestano come sia sempre più difficile tenere aperte le proprie imprese nel rispetto delle regole: obblighi formativi, di sicurezza, sulla certificazione dei prodotti e delle apparecchiature, oltre che nei confronti del personale e, soprattutto, a tutela del consumatore. Ai lacci e laccioli della burocrazia, si aggiungono la concorrenza sleale delle attività gestite dai cinesi e quella fatta dalla Grande Distribuzione Organizzata, che ad oggi vende prodotti pubblicizzati come professionali.
In un quadro economico fortemente compromesso – prosegue Vallasciani – è lecito chiedersi, ad esempio, per quale motivo operatori commerciali cinesi riescono ad aprire centri estetici con grande facilità, pagando in contanti, nella maggior parte dei casi senza un’adeguata formazione e utilizzando prodotti non conformi alla legge. Perché, invece, il piccolo imprenditore italiano è tenuto ad adeguarsi agli studi di settore, mentre il cinese normalmente aperto e autorizzato può applicare prezzi al di sotto addirittura di chi lavora in nero? Senza dimenticare che il primo a farne le spese è il consumatore, al quale quotidianamente diciamo che deve tutelare la propria salute, rivolgendosi ai professionisti della cura della persona”.
Gli artigiani del settore Benessere e Sanità evidenziano: un sistema fiscale inadeguato, con una pressione fiscale e contributiva asfissiante; una burocrazia amministrativo-fiscale ridondante e penalizzante per chi lavora nel rispetto delle regole e della legalità; una legislazione non rispondente alle esigenze della categoria, in riferimento soprattutto alla necessità di nuove norme sull’accesso alla professione, all’eccessiva liberalizzazione, alle problematiche connesse all’Iva di settore.
La CNA Provinciale di Fermo, dunque, attraverso il Presidente Perlita Vallasciani denuncia con forza un fenomeno che rappresenta una vera e propria piaga per il settore, a tutela del quale richiede alle istituzioni preposte di adottare misure urgenti ed efficaci: aumentare il numero e l’efficacia dei controlli, compresa l’entità delle sanzioni; ridurre la pressione fiscale; attivare una semplificazione burocratico-amministrativa; rivedere la legislazione e la regolamentazione nazionale, regionale e comunale.