Ci auguriamo che il tema delle imprese e del lavoro vengano ritenuti fondamentali sia per la campagna elettorale in corso ma soprattutto nell’azione che il futuro governo del Paese dovrà assumere. Un Governo che necessariamente dovrà tracciare la rotta giusta per uscire da questo sconfortante periodo di crisi.
E’ bene che si organizzino quindi, anche successivamente alle elezioni momenti di confronto e verifica per riuscire a comprendere meglio le esigenze del nostro mondo artigiano e valutare l’operato politico in tal senso.
In questa campagna elettorale, oltre agli innumerevoli buoni propositi di tutti i partiti, stiamo assistendo, e non so per quanto ancora potrà durare, all’ultimo grido di allarme della classe produttiva italiana che non ce la fa più.
– Troppe tasse
– Costo del lavoro elevatissimo
– Mancanza di liquidità
– Ritardi nei pagamenti
– Scarsa sicurezza
– Riscossione coattiva senza criteri compensativi
La crisi ha colpito tutti i settori indistintamente. Soprattutto nel nostro territorio il settore produttivo, e quindi l’artigianato, è quello colpito a dismisura perché chi vive di domanda interna sta pagando il conto più salato.
Gli artigiani, pur in un momento cosi difficile, pazzesco e soffocante dal punto di vista economico, sono quelli però che continuano a creare ricchezza e nuova occupazione e quindi se essi vengono indeboliti o ditrutti, cancellati, vengono meno le prospettive di crescita del Paese.
Il 28 Gennaio scorso, le associazioni di categoria che tutelano le micro, piccole e medie imprese, hanno organizzato in tutte le Camere di Commercio di Italia e quindi anche in quella di Fermo, la giornata di mobilitazione nazionale delle Pmi dove è stato presentato un documento che sottolinea alcuni punti fondamentali per far riprendere l’economia del Paese e per la sopravvivenza dell’artigianato e del commercio delle piccole imprese.
Si tratta di provvedimenti concreti, tangibili che consentirebbero alle imprese che rappresentiamo di respirare e avere un minimo di fiducia per il futuro:
1) No aumento IVA
2) Taglio IRAP
3) No IMU sui beni strumentali
4) Revisione della Riscossione coattiva di Equitalia
5) Smibilizzo dei crediti verso gli Enti Pubblici
6) Più credito dalle banche alle imprese
7) Maggiore semplificazione burocratica
Sono punti fondamentali per le categorie che rappresentiamo, elementari ma che porterebbero da subito un vantaggio per le Pmi le quali, riprendendo fiducia, potrebbero avere più occasioni e voglia di assumere.
Le associazioni di categoria stanno facendo la loro parte per tutelare le imprese e proiettarle verso un futuro più tranquillo di quello attuale. Mi riferisco ai vari progetti su:
– Reti d’impresa
– Passaggio generazionale
– Formazione professionale
– Innovazione tecnologica
– Difesa e promozione del Made in Italy
– Tutela dei sistemi consortili per l’export
Sono percorsi fondamentali da proporre e riproporre nella vita di tutti i giorni dell’artigiano per creare le condizioni di infondere quell’avanzamento culturale del modo di fare impresa.
Riscontriamo però una grande sfiducia verso il mondo della politica, sia in termini di mancanza di etica tale a volte da far vergognare di essere italiani, sia in termini di enormi costi della spesa pubblica che serve poco e male il Paese, sia per il valore dell’economia finanziaria che supera troppo facilemente e solo per interessi di poche forti il valore dell’economia reale quella produttiva.
La nostra associazione, oggi più che mai, svolge anche il ruolo di confessore dei nostri associati, i quali delusi non credono più alle false promesse ed illusioni che in ogni campagna elettorale e non solo, vengono proposte. La situazione è veramente dura e tocca alla politica fare quel passo avanti nella cultura di governare un Paese.
Come diceva un artigiano intervenuto ad un dibattito organizzato nei giorni scorsi, oggi voi politici state sostenendo un colloquio di lavoro con noi per farvi assumere a dirigere questo Paese. Fate in modo, una volta ottenuto il posto di lavoro, di confermare e soprattutto, tramite momenti di verifica e confronto, dimostrate che è valsa la pena investire su di voi.
Il Presidente Cna Fermo
Sandro Coltrinari
Il Coordinatore Cna Frmo
Alessandro Migliore