Al Micam, come in ogni stagione si rinnovano le collezioni da proporre ad una schiera di compratori provenienti da tutto il mondo. Lo sforzo delle aziende è al massimo, lo si percepisce dando uno sguardo ai padiglioni, stand  ricchi di modelli dalle combinazioni dei materiali e dei colori che catturano lo sguardo, dalle forme affascinanti in una unione di creatività e di bellezza unica.

In questo tempo di crisi e di sfiducia nel futuro, costatare l’impegno degli imprenditori industriali ed artigiani calzaturieri che si rinnova in ogni inizio di stagione è confortante e da esempio per altri settori.

I risultati ci sono, le Marche hanno chiuso il 2012 ritornando a produrre ai livelli pre crisi del 2008, l’export segna un + 4,5, (dati ANCI).

Le collezioni autunno-inverno 2013-2014 presentate al Micam ShoEvent di Milano, stante alle dichiarazione dei protagonisti, hanno ottenuto un ragionevole successo che fanno ben sperare per il futuro.

Restano aperte ancora questioni fondamentale per costruire solide basi per gli anni a venire: a) una legge di tutela e valorizzazione del Made in Italy che per essere chiara e trasparente deve partire dalla certificazione della tracciabilità  delle lavorazioni, la lotta alla contraffazione, in modo tale da introdurre elementi di certezza da trasferire al consumatore finale;

b) frenare i processi di delocalizzazione e favorire il ritorno delle lavorazioni in Italia mediante politiche di incentivazione che favoriscono nuova occupazione. Una tale politica può  ridare vigore alle imprese conto terzi e in questo modo creare le condizioni per creare nuove imprese. E’ preferibile incentivare le imprese che  si impegnano a riportare le lavorazioni in Italia generando posti di lavoro che pagare la cassa integrazione o l’indennità di disoccupazione;

c) promuove politiche industriali di potenziamento delle filiere di produzione attraverso accordi di rete allo scopo di creare efficienza, recupero di produttività e migliorare la qualità;

d) superare i limiti derivanti dalle piccole dimensioni attraverso l’aggregazione di impreseche può materializzarsi con la costituzione di società di scopo: accordi di rete, consorzi, finalizzati alla realizzazione di progetti per l’internazionalizzazione; e) sviluppare il progetto Micro Green Logistic ottenendo maggiore integrazione delle filiere, efficienza e riduzione drastica dell’inquinamento prodotto dagli scariche delle automobili utilizzate per il trasporto dei semilavorati e delle componenti.

Coordinatore regionale CNA Federmoda

Luigi Silenzi