Il provvedimento del Governo denominato “Destinazione Italia” si occupa anche di RC auto (con l’articolo 8 del Decreto – in particolare riferimento al comma 1, punti d1, e1, f1) e lo fa, secondo l’unione Autoriparazione della CNA, non agendo affatto nel nome delle liberalizzazioni, bensì spingendo nel burrone migliaia di piccole imprese artigiane di carrozzeria che rischiano la propria sopravvivenza.

Con l’articolo 8 del decreto il Governo “regala” l’assoluto controllo del mercato della riparazione dei veicoli incidentati alle assicurazioni, illudendosi che ciò produca l’automatica riduzione delle tariffe RC auto. Così facendo si renderebbe nei fatti obbligatoria la forma specifica nel risarcimento dei danni ai veicoli, vale a dire far riparare il veicolo incidentato esclusivamente dalle officine di carrozzeria convenzionate con le assicurazioni.

Si indirizzerebbe, quindi, tutto il mercato della riparazione verso le carrozzerie convenzionate, attraverso una consistente penalizzazione di natura economica per chi volesse utilizzare un altro percorso attualmente previsto dalle leggi. Ciò espelle dal mercato della riparazione la stragrande maggioranza delle 17.000 carrozzerie italiane che hanno individuato nella propria indipendenza imprenditoriale la scelta strategica di mercato, mettendo inoltre a serio rischio la permanenza di 60.000 posti di lavoro.

Siamo convinti che il consumatore debba essere messo nelle condizioni di scegliere – sostiene Mauro Cruciani, il Presidente dell’unione Autoriparazione della CNA Provinciale di Fermoe che lo Stato, in un momento drammatico come questo, debba occuparsi di questioni più urgenti e non di far guadagnare ancora di più alle compagnie assicurative”.

Infatti dagli anni Novanta ad oggi i costi delle polizze sono aumentati del 245% mentre i sinistri sono calati del 40%. Gli incidenti nelle Marche siano diminuiti passando dai 6.535 del 2011 contro i 5.463 del 2012: secondo dati Istat, nel Fermano il calo è stato pari al 24% (morti -55%, feriti – 25,2%).

Questo significa che sono aumentate le entrate delle Assicurazioni ed è diminuito di molto il lavoro dei carrozzieri.

“Inoltre – prosegue Cruciani – si finge di ignorare il pericolo che le compagnie assicurative, per far crescere i propri utili(come d'altronde farebbe qualsiasi impresa), una volta avuto in mano la quasi totalità del mercato delle auto incidentate, potrebbero costringere le eventuali carrozzerie convenzionate a lavorare con tariffe orarie basse, se non sottocosto, tempi di riparazione ridotti, ricambi dati in conto lavorazione, servizi aggiuntivi richiesti a titolo gratuito e percentuali di ristorno sul fatturato, mettendo a rischio sia la qualità del lavoro sia la loro sopravvivenza. Augurandoci che ciò non avvenga – conclude il presidente Cruciani – siamo disposti ad aprire un dialogo che sia il più possibile costruttivo e non danneggi le parti interessate né tanto meno il cliente finale”.

Le Associazioni nazionali delle carrozzerie non intendono permettere che migliaia di imprese e decine di migliaia di addetti siano rottamati per decreto, in nome di una presunta riduzione delle tariffe RC auto e di una falsa liberalizzazione.

La CNA, unione Autoriparazione, insieme alla Confartigianato – Associazione Nazionale Carrozzieri e al settore Autoriparazione di Casartigiani, ha sottoscritto un manifesto con cui si chiede al Governo centrale di stralciare i punti incriminati dall’articolo 8, accogliendo proposte alternative.

Proposte contenute in uno specifico documento indirizzato al Presidente del Consiglio, che saranno illustrate dalla delegazione delle associazioni a Roma il prossimo mercoledì 15 gennaio, quando le associazioni si riuniranno per la manifestazione unitaria al Centro Congressi “Capranichetta” di piazza Montecitorio e allestiranno un presidio permanente di fronte al Ministero dello Sviluppo Economico.

Coloro che volessero aderire alla manifestazione possono prenotare il proprio posto sul pullman che le associazioni stanno organizzando:

per informazioni rivolgersi al sig. Giammarco Ferranti allo 0734/992746 oppure 335/1006148.