Dal 3 marzo 2014 la gestione dei rifiuti per le piccole aziende attraverso il Mostro SISTRI.

 

Dal 3 marzo piccoli artigiani come calzolai, orafi, tipografi, estetiste, barbieri, tatuatori, verranno considerati alla stregua di grandi aziende produttrici di rifiuti “speciali”, e di tutte quelle imprese che si occupano della raccolta, del trattamento e dello smaltimento dei rifiuti pericolosi.
È dal 2009 che si parla di Sistri per le  piccole-medie imprese. Ed è dal primo momento  che CNA si è schierata contro questa procedura non solo assurda ma costosissima in termini di soldi e tempo/uomo per imparare a fronteggiarla.

Da quattro  l’applicazione del Sistri è stata via via soltanto prorogata, mantenendone inalterate le procedure, inapplicabili per i piccoli produttori. Adesso, entro il 1° marzo 2014 non soltanto il Sistri verrà riapplicato, ma con procedure obbligatoriamente informatiche, anche per piccoli produttori come per esempio i parrucchieri che producono 50g di lamette da barba.

Siamo tutti d’accordo che sia necessario tracciare i rifiuti che hanno inquinato cave, fondamenta di autostrade, territori interi, ma non si possono applicare gli stessi oneri di un’impresa  come la FIAT a piccoli artigiani .La  CNA si è battuta contro  la presenza di mafia e n’drangheta nella gestione dei rifiuti,e per queste denuncie  alcuni nostri rappresentanti sono stai minacciati di morte o hanno ricevuto lettere contenenti proiettili.

Ma con questo sistema si scaricano responsabilità penali e civili su migliaia d’imprese, senza preoccuparsi prima di aver costruito un sistema funzionante e di supporto alle imprese stesse.

Che fare se non si ha un PC e linea ADSL? Che fare se non si ha una buona conoscenza delle tecnologie? Che fare quando la chiavetta non funzionasse? E se internet non copre la zona in cui ha sede l’impresa o in quel momento non funziona? Si ferma la produzione? Si arrestano i mezzi di trasporto? E chi risarcisce le imprese?"Che fare se si sbaglia la procedura? 

La CNA è andata a  ragionare con il Governo, che ci ha risposto che se non si procede con questo contratto è prevista una penale multimilionaria con una grande azienda di Stato, del gruppo Finmeccanica.  La vera vergogna quindi dove sta? Lo Stato italiano ha deciso in pratica che le piccole imprese paghino l’equivalente della penale del contratto capestro, acquistando una chiavetta USB da 120 euro l’anno più un’imposta (che parte da 130 euro e sale a seconda del numero dei dipendenti), che sarà addebita a centinaia di migliaia di piccole imprese per la bellezza di centinaia di milioni di euro. 
Non solo il piccolo imprenditore deve spendere 162 giorni l’anno per pagare le imposte, ma anche altri 45 giorni lavorativi sono da dedicare agli adempimenti di legge, oltre a 28 giorni dei suoi dipendenti (11mila euro l’anno per 5 miliardi di euro in tutta Italia secono CNA-Ipsos)".

A prescindere dal fatto che le nuove sanzioni previste per il SISTRI, si applicheranno soltanto a partire dal 1° agosto 2014, la  CNA  a livello Nazionale ha deciso di operare un'azione sindacale di netta opposizione politica all'introduzione di un sistema ancora una volta fonte di inutili e dispendiosi adempimenti a carico delle aziende. Nei prossimi giorni e soprattutto il 18 Febbario 2014 con la manifestazione Nazionale a ROMA  , chiederemo a gran voce  meno costi, meno burocrazia, più futuro  per le nostre imprese e per l’Italia.

 

Posto ciò, la Cna Fermo  informerà le aziende tempestivamente circa eventuali ed auspicabili modifiche del dettato normativo. Verranno prossimamente organizzati incontri formativi/informativi sull'evoluzione dello stesso, dal momento che è ferma intenzione di Cna di chiedere opportuni provvedimenti per eliminare questo inutile balzello. Invitiamo le nostre aziende che non avessero ancora provveduto all'iscrizione al SISTRI ad attendere nuove comunicazioni che Cna invierà loro quanto prima. Info: Eleonora Cestola  – servizio ambiente 0734992746