Sono “confinati in casa”, hanno bisogno di essere aiutati nelle normali operazioni di vita quotidiana e sono sempre più numerosi. Gli anziani marchigiani non autosufficienti sono più di 50 mila. Quelli che vengono assistiti all’interno di strutture sociali e sociosanitarie, secondo gli ultimi dati diffusi dalla Regione sono 5.145 mentre in 6.500  usufruiscono dell’Assistenza Domiciliare Integrata (Adi) e altri 13 mila ricorrono alle badanti. Tutti gli altri restano a carico delle famiglie.

Ai bisogni dei marchigiani non autosufficienti e della popolazione anziana, la Cna Pensionati e il Patronato Epasa della Cna Marche dedicheranno un convegno di studio  martedì 1 luglio alle ore 10 a Porto Sant’Elpidio, Villa Baruchello.

Si discuterà del ruolo dei servizi pubblici, privati e no – profit e della necessità di integrarli per fornire ai cittadini risposte efficienti ed economiche.

Ad illustrare i principali interventi di politica sociale della Regione Marche sarà Giovanni Santarelli, dirigente regionale della Programmazione Sociale. Il programma prevede inoltre gli interventi di rappresentanti di società private e no profit che operano nel sociale.

Il presidente di Cooss Marche, Amedeo Duranti, presenterà i servizi e le politiche della cooperativa che opera nel campo della cura, dell’assistenza e della promozione sociale.

Sulle problematiche delle persone con disabilità interverrà Ester Stefoni, dell’Istituto di cura e riabilitazione Santo Stefano, mentre il direttore Maurizio Graziosi, presenterà Sanidoc, l’associazione di promozione sociale senza fini di lucro che opera in ambito sanitario per promuovere a prezzi accessibili le cure specialistiche.

Infine Elmo De Angelis, della società Training 2000, descriverà il progetto di cooperazione territoriale  sul rapporto tra pensionati europei e società, proposto da Cna pensionati di Pesaro e Urbino e finanziato dall’Unione Europea.

Il convegno sarà concluso da Valter Marani, direttore del patronato Epasa Cna nazionale.

Ma chi assiste oggi l’anziano nelle Marche? Meno del 30% delle famiglie riceve un aiuto da enti o persone non conviventi, mentre l’intervento pubblico riguarda meno del 10% dei casi. Per il 70% dei casi il peso dell’anziano è lasciato sulle spalle delle famiglie che fanno da sole, si rivolgono alle badanti o al volontariato.

L’obiettivo della Cna è quello di costruire veri e propri “distretti del welfare”, per rispondere alle esigenze degli anziani, grazie anche a network di piccole imprese capaci di coniugare servizi digitali e umana sensibilità, per occuparsi della loro salute, del tempo libero, della sicurezza, dell’alimentazione e di tutte le esigenze della terza età.

“In una regione come le Marche dove” ha affermato il presidente Cna Marche Gino Sabatinigli anziani ultrasessantacinquenni sono quasi 360 mila, pari ad un residente su quattro, e quelli con più di 84 anni sono 45 mila,  va potenziata la politica di sostegno alle famiglie ed occorre una sempre maggior integrazione fra Comuni, Asur, Distretti ed Ambiti Sociali. Vanno inoltre aumentati i posti letto nelle residenze per anziani e l’assistenza domiciliare.”.

“In questo contesto – ha precisato Ilario Persiani, Presidente regionale di Cna Pensionati – un ruolo importante dovrà essere quello del volontariato, promosso anche fra gli stessi anziani e quello delle operatrici del Patronato Epasa che si propone, con i suoi numerosi uffici decentrati sul territorio regionale, come punto di riferimento per i servizi di assistenza sociale e la consulenza finalizzati ai nuovi bisogni dei cittadini”.

Le Marche detengono il record della speranza di vita (79 gli uomini e 85 le donne) e secondo la Cna, bisogna lavorare per costruire un sistema di welfare moderno e avanzato per gli anziani. Va potenziata la rete diffusa nel territorio di sostegno e protezione delle famiglie, in sinergia fra le istituzioni, le associazioni, gli enti e le forze sociali.