Le Camere di Commercio sono le uniche istituzioni, svincolate dalla politica, interamente dedicate a promuovere e sostenere le imprese nell'interesse delle economie locali e dei territori. L'ipotesi di abolire il contributo annuale delle imprese all'Istituto Camerale minaccia di togliere al sistema economico, proprio quando ne ha più bisogno, gli strumenti per garantire la trasparenza del mercato, assicurare l'accesso al credito e la spinta all'export oggi assicurati in maniera efficiente dalle Camere di Commercio”.

Con queste parole il Presidente Provinciale della CNA di Fermo, Paolo Silenzi, commenta quanto previsto dal decreto legge 90/2014, in conversione alla Camera dei Deputati. Il documento dispone, all’articolo 28, che il bilancio delle Camere di Commercio venga ridotto di oltre un terzo, in un colpo solo e a partire dal 1° gennaio 2015. Come riorganizzare le Camere di Commercio e quale attività dovranno svolgere lo si vedrebbe, invece, in seconda battuta, nel testo del Disegno di legge Delega che non è ancora noto.

Si tratta di un percorso molto difficile da condividere. Un percorso che la CNA Provinciale di Fermo intende stigmatizzare.

L’Associazione di categoria che rappresenta e tutela gli artigiani e le piccole e medie imprese sostiene come il sistema camerale costituisca uno strumento per il sostegno e lo sviluppo delle economie locali, capace di raggiungere, tra gli altri, due obiettivi principali: gestire l’anagrafe pubblica delle imprese e valorizzare le specificità territoriali.

Quando si ragiona sulla riforma delle Camere di Commercio – sostiene il Direttore Provinciale della CNA fermana Alessandro Migliorenon si può perdere di vista il nodo centrale della questione e cioè come questi enti vengono gestiti oggi. Fondamentale deve essere la considerazione dell'efficienza delle struttura e della qualità dei servizi offerti alle imprese.

Le valutazioni sono necessarie e devono riguardare il funzionamento dell'ente, il bilancio, il rapporto tra il numero dei dipendenti e quello delle imprese seguite. Ad esempio, se di norma questo rapporto è di 1 a 100, nel caso di Fermo, a parità di servizi erogati, diventa 1 a 300. Di fronte alla giusta stigmatizzazione degli sprechi si corre il grave rischio di dimenticare però i casi più virtuosi e gli esempi positivi”.

Se da una parte si comprendono le esigenze di riforma, efficientamento e razionalizzazione che caratterizzano l’azione del Governo nei confronti delle Camere di Commercio di tutta Italia, dall’altra tuttavia la CNA Provinciale di Fermo ritiene che, una volta attuata tale azione, si debba comunque preservare quella forma di democrazia economica partecipata tra le diverse componenti e categorie dei sistemi economici locali che il sistema camerale realizza in tutto il territorio nazionale.

Sin dal suo riconoscimento a norma di legge, nel 2007, la Camera di Commercio ha rappresentato la “casa” delle imprese, degli artigiani e di tutte le associazioni di categoria che lavorano sul territorio per la loro tutela.

Come accaduto per la CNA – prosegue Migliore l'autonomia dell'ente camerale da quello ascolano ha determinato maggiore efficienza, più vicinanza alle imprese e potenziamento dei servizi offerti”.

Si ricordano di seguito alcuni tra i più importanti obiettivi raggiunti con il sostegno della Camera di Commercio:

  • 2010: spazio per una collettiva di 14 aziende artigiane al Micam di Milano; formazione per gli imprenditori in relazione alla normativa sul Sistri, all'alfabetizzazione informatica, l'imprenditoria femminile, la gestione imprenditoriale dell'impresa;

  • 2011: serie di iniziative dedicate alle esigenze specifiche delle categorie artigiane, alla lotta all'abusivismo, all'accesso al credito; strumento del giornalino associativo per la comunicazione diretta con gli associati;

  • 2012: formazione specifica gratuita per gli autotrasportatori relativa al cronotachigrafo digitale e altre normative che hanno colpito il settore; analisi dei bilanci aziendali e individuazione delle best practices attraverso l'iniziativa “Impresa Eccellente”; corsi di lingua inglese (tutti i livelli);

  • 2013: diffusione della cultura della rete di impresa che si è concretizzata con l'avvio della rte del calzaturiero “Modart Italia”; progetto CostoZero Cna relativo alle agevolazioni per ristrutturazioni e risparmio energetico; progetti di studio e tutela delle potenzialità del territorio montano, di studio dello sviluppo urbano in connessione con il ruolo delle imprese locali.

Dice Alessandro Migliore:Il lavoro della Camera di Commercio si identifica con quello delle associazioni di categoria, di cui è la casa. Ad una eventuale diminuzione delle quote versate dalle imprese corrisponderà la drastica diminuzione dei contributi erogati dall'ente camerale per tutto ciò che può essere considerato strumento di ripresa economica. In caso di accorpamento con un unico ente regionale, siamo certi che verrà meno quell'attenzione al nostro territorio, alle sue caratteristiche produttive e alle sue necessità, con il concreto rischio che il Fermano torni in quel dimenticatoio dove è stato per anni”.

Un eventuale smantellamento – prosegue Silenzinon sarebbe un favore, ma si rivelerebbe piuttosto un grave danno alle imprese, soprattutto per quelle più piccole (la grandissima maggioranza) che hanno estremo bisogno di istituzioni a livello territoriale che le sostengano”.

Conclude il Presidente: “Ovviamente fare di più e meglio deve essere una costante della mission delle Camere di Commercio. Visti i risultati di quella fermana, ci auspichiamo che la sua virtuosità venga riconosciuta e mantenuta a sostegno nelle nostre imprese, così come della cultura e della tradizione del territorio”.