Addio al codice identificativo personale usato da milioni di italiani per accedere al portale INPS. Dal primo ottobre, infatti, servirà lo SPID, il Sistema Pubblico di Identità Digitale che permetterà di accedere a tutti servizi on-line della Pubblica Amministrazione in sicurezza e con maggiore privacy. Lo SPID, infatti, è una vera e propria identità digitale unica ed è stato già attivato, ad oggi, da 10 milioni di italiani.

Per favorire il passaggio di 27 milioni di PIN attivi allo SPID e per accompagnare alla sua creazione, i cittadini meno avvezzi al digitale o i pensionati, però, saranno fondamentali i Patronati. Lo ha detto il Presidente dell’Inps Pasquale Tridico nel corso della conferenza stampa dal titolo “Il welfare con una nuova identità digitale”, alla presenza della Ministra del Lavoro e Politiche Sociali Nunzia Catalfo (in collegamento) e della Ministra per l’Innovazione Tecnologica e la Digitalizzazione Paola Pisano.

Cosa succede dal primo ottobre

Per gli attuali possessori di PIN il passaggio allo SPID avverrà gradualmente secondo le istruzioni fornite con la circolare Inps del 17 luglio 2020, numero 87, che prevede una  fase transitoria che si concluderà con la definitiva cessazione della validità dei PIN rilasciati dall’Istituto.

Per tutti coloro che non hanno PIN e vogliono crearsi una identità digitale unica, lo SPID appunto, è possibile fare richiesta ai gestori di identità digitale ossi a gli “Identity Provider”. Essi sono aziende private accreditate da AgID (l’Agenzia del Governo per l’Italia digitale), che forniscono le identità digitali e gestiscono l’autenticazione degli utenti.

I soggetti autorizzati sono: Aruba, Infocert, Intesa, Namirial, Poste, Register, Sielte, Tim o Lepida.

INFO: CNA Terr.le Fermo, 0734/600288