I ritardi nell’applicazione dei provvedimenti sulla sanità e il terremoto provocato dalla pandemia hanno riaperto il dramma delle lunghe attese per effettuare le analisi necessarie a fare prevenzione e le diagnostiche indispensabili per curare in tempi utili eventuali patologie”.

A parlare è Luigi Silenzi, il Presidente di CNA Pensionati di Fermo: “Quando si riesce ad ottenere appuntamenti in tempi ragionevoli, spesso è necessario andare fuori provincia. Per le persone anziane significa rinunciare a prestazioni in strutture pubbliche e ricorrere alle aziende private. Non tutti possono permetterselo e dunque in molti rinunciano alle cure”.

Si tratta di un fenomeno diffuso e quantificabile: già prima della pandemia una ricerca ISTAT rilevava che 11,1% della popolazione rinunciava alle cure, il 50% per motivi economici e il 33% per difficoltà di accesso alle cure.

Per la stragrande maggioranza si tratta di anziani – ribadisce Luigi Silenziil Governo nel quadro del programma sanitario, in applicazione delle direttive di spesa previste dal PNRR e in accordo con le Regioni, ha predisposto un piano che promuove la medicina di base, dando vita alle case della comunità”. Saranno “hub” dotati di tutte gli strumenti per una moderna diagnostica, uno ogni 40-50 mila abitanti, collegati con ambulatori di medicina generale e pediatri di libera scelta, per coprire ampiamente tutto il territorio. A questi si aggiungeranno gli ospedali di comunità, il programma di telemedicina e il piano per l’assistenza domiciliare.

Il Presidente dei Pensionati di CNA precisa: “Per realizzare un sistema sociale e sanitario così importante è necessario un salto culturale da parte di tutti i soggetti partecipi di questo radicale cambiamento. Penso al ruolo delle Regioni, dei Comuni, delle aziende sanitarie e delle loro articolazioni territoriali. Certamente non sono sufficienti gli interventi del PNRR, essi finanziano prevalentemente le strutture che, per funzionare, richiedono personale: per questo è necessario affiancare ai provvedimenti una riforma sanitaria dotata di adeguate risorse”.

“Oggi – chiosa Silenzi – la parola passa alle Regioni: è auspicabile che il piano di fattibilità regionale venga predisposto prima della fine dell’anno, coinvolgendo tutti i soggetti sociali. CNA Pensionati è disposta a svolgere un ruolo positivo, ma anche di controllo, perché la riforma sia applicata nelle linee innovative e in tempi stretti”.