Su un totale di 3.318 aziende in attività, sono più di 2.300 quelle che trasportano le merci al di fuori del Comune ove ha sede l’impresa e che avranno diritto alle deduzioni forfettarie di 51 euro al giorno. L’accordo è stato raggiunto in settimana al ministero dei Trasporti in un incontro che ha visto la presenza di rappresentanti di Cna Fita e delle altre associazioni di categoria.

“Si tratta” afferma Roberto Grazioli presidente Cna Fita Marche “di un riconoscimento fondamentale per contenere il forte divario di costi che esiste con i competitori esteri, in particolare sul prezzo del gasolio. Ora l’impegno del Ministero deve proseguire per quanto riguarda le infrastrutture viarie, gli incentivi alla competitività, il finanziamento del Fondo per il rinnovo dei veicoli per la transizione ecologica ed il contrasto alla concorrenza illegale dei vettori esteri. Solo con l’attivazione e il mantenimento di queste misure si potrà garantire lo sviluppo delle imprese di autotrasporto, che saranno sempre più indispensabili con la crescita dei servizi digitali e dell’e – commerce”.

Complessivamente il ministero dei Trasporti, informa Cna Fita Marche, ha previsto uno stanziamento di 240 milioni di euro per il prossimo triennio. Di questi, 140 milioni saranno destinati ai rimborsi dei pedaggi autostradali, 70 milioni per le spese di viaggio non documentate, 25 milioni per investimenti sul rinnovo parco mezzi, 5 milioni per la formazione. Inoltre è stato ribadito, da parte del Ministero, l’impegno a inserire nel primo strumento normativo disponibile, ulteriori 20 milioni di sostegno al settore.

Ci auguriamo” conclude Grazioliche gli impegni vengano rispettati per sostenere un settore in difficoltà che, solo nelle Marche, negli ultimi dieci anni ha perso 1.145 imprese, scendendo dalle 4.463 aziende attive nel 2008 alle 3.318 del 2018, pari al 25 per cento. Praticamente dall’inizio delle crisi si è spento un motore su quattro e si sono persi 4 mila posti di lavoro. Solo lo scorso anno hanno cessato l’attività 85 imprese con la perdita di 300 occupati”.