Il maxi decreto anti-coronavirus, varato oggi 16 marzo dal Consiglio dei Ministri e chiamato “Cura Italia”, è in pratica un nuova Finanziaria e neanche tra le più piccole. Il Governo mette in campo i 25 miliardi di euro promessi, sia per potenziare la sanità pubblica, sia per tamponare le ripercussioni della crisi economica scaturita dal diffondersi del virus.

Finanziata la sanità (3,5 miliardi) e la protezione civile (1 miliardo); cassa integrazione in deroga per tutti, ammortizzatori sociali estesi a tutti, autonomi compresi: 10 miliardi per il loro assegno da 600 euro per il mese di marzo. Come annunciato, slittano le scadenze fiscali di Iva e Irpef (la scadenza era prevista oggi 16 marzo). Sospensione delle rata del mutuo sulla prima casa per chi non riceve lo stipendio in questi giorni.

Essendo stata costruita in soli 9 giorni, ci attendiamo chiarimenti e piccoli aggiustamenti, abbiamo provato comunque a schematizzare le misure più importanti per imprese e lavoratori.

Cassa integrazione per tutti i lavoratori

La cassa integrazione, in sostanza parte dello stipendio pagato dallo Stato a chi lavora per un’azienda che si ferma, viene resa universale, quindi utilizzabile anche dalle imprese con meno di 5 dipendenti. Una copertura verrà garantita anche a chi non coperto dalla cassa integrazione, come i lavoratori agricoli e gli stagionali, a partire da quelli del turismo, gli autonomi, tra cui i lavoratori dello spettacolo, e chi ha un contratto a tempo determinato. La cassa integrazione per tutti arriverà fino a 9 settimane.

Per gli ammortizzatori sociali arrivano quasi 5 miliardi: si prevedono circa 1,3 miliardi per la cassa integrazione ordinaria e per trasformare in ordinaria quella straordinaria (338 milioni). Altri 3,3 miliardi serviranno per l’estensione della cassa in deroga ai settori attualmente non coperti, compresi agricoltura e pesca. Resta escluso il lavoro domestico.

Stop a mutui casa, anche per autonomi

Sospensione delle rate del mutuo sulla prima casa per chi è in difficoltà, estesa anche agli autonomi, senza necessità di presentare l’Isee. La moratoria – fino a 18 mesi – prevista per i mutui prima casa viene estesa anche ai lavoratori autonomi e ai liberi professionisti che autocertifichino in un trimestre successivo al 21 febbraio 2020 un calo superiore al 33% del fatturato dell’ultimo trimestre 2019 a causa della chiusura o della restrizione della propria attività per l’emergenza coronavirus.

Quarantena equiparata alla malattia

Per i lavoratori del settore privato viene equiparato il periodo trascorso in quarantena o in permanenza domiciliare fiduciaria con sorveglianza attiva, dovuto a Covid-19, ai periodi di malattia, ai fini del trattamento economico previsto dalla normativa di riferimento e detto periodo non è computabile ai fini del periodo di comporto. Vengono stabilite dal decreto le modalità operative per la redazione dei certificati da parte del medico curante. In deroga alle disposizioni vigenti, gli oneri sono posti a carico dello Stato.

Partite Iva e autonomi: indennità di 500 euro

È riconosciuta un’indennità una tantum pari a 500 euro in favore dei liberi professionisti titolari di partita Iva attiva alla data del 23 febbraio 2020 e dei lavoratori titolari di rapporti di collaborazione coordinata e continuativa attivi alla medesima data, iscritti alla Gestione separata, non titolari di pensione e non iscritti ad altre forme di previdenza obbligatoria. La medesima indennità è riconosciuta ai co.co.co. che svolgono attività in favore di società e associazioni sportive dilettantistiche. L’indennità di cui al presente articolo è erogata dall’Inps che provvede al monitoraggio del rispetto del limite di spesa stabilito.

Fisco, stop a tasse e Iva fino a 31 maggio per più colpiti

Le imprese più colpite dal coronavirus (dello sport, comprese le palestre, dell’arte e della cultura come teatri e cinema, del trasporto, ristorazione, educazione e assistenza) potranno avvantaggiarsi della sospensione fino al 31 maggio dei versamenti di ritenute, contributi, premi assicurativi e Iva per la prossima scadenza di marzo. Alla ripresa della riscossione, i versamenti sospesi saranno effettuati, senza sanzioni e interessi, in un’unica soluzione o con un massimo di 5 rate mensili a partire da maggio 2020.

Partite Iva: riscossione versamenti tributari a maggio, adempimenti a giugno

Sul fronte della ripresa della riscossione, i versamenti tributari sospesi delle partite Iva che beneficiano della moratoria fiscale per l’emergenza coronavirus andranno effettuati, senza applicazione di sanzioni ed interessi, in un’unica soluzione entro il 31 maggio 2020 ovvero mediante rateizzazione fino a un massimo di 5 rate mensili di pari importo a decorrere dal mese di maggio 2020. Gli adempimenti sospesi andranno effettuati entro il 30 giugno 2020.

Tre miliardi per sostegno alle PMI

Le piccole e medie imprese potranno avvalersi di misure di sostegno finanziario dello Stato, fino al 33% dei prestiti erogati:

a) per le aperture di credito a revoca e per i prestiti accordati a fronte di anticipi su crediti esistenti alla data del 29 febbraio 2020 o, se superiori, a quella di pubblicazione del presente decreto, gli importi accordati, sia per la parte utilizzata sia per quella non ancora utilizzata, non possono essere revocati in tutto o in parte fino al 30 settembre 2020;

b) per i prestiti non rateali con scadenza contrattuale prima del 30 settembre 2020 i contratti sono prorogati, unitamente ai rispettivi elementi accessori e senza alcuna formalità, fino al 30 settembre 2020 alle medesime condizioni;

c) per i mutui e gli altri finanziamenti a rimborso rateale, anche perfezionati tramite il rilascio di cambiali agrarie, il pagamento delle rate o dei canoni di leasing in scadenza prima del 30 settembre 2020 è sospeso sino al 30 settembre 2020 e il piano di rimborso delle rate o dei canoni oggetto di sospensione è dilazionato, unitamente agli elementi accessori e senza alcuna formalità, secondo modalità che assicurino l’assenza di nuovi o maggiori oneri per entrambe le parti; è facoltà delle imprese richiedere di sospendere soltanto i rimborsi in conto capitale.

Fondo di Garanzia Centrale per le PMI

Per 9 mesi dal provvedimento, lo Stato fornisce una garanzia per prestiti fino a 5 milioni di euro volta a investimenti e ristrutturazioni di situazioni debitorie, nel rispetto delle garanzie e dei limiti previsti dal provvedimento stesso.

Supporto alla liquidità delle imprese

In favore delle imprese che hanno sofferto una riduzione del fatturato a causa della citata emergenza, Cassa depositi e prestiti S.p.A. è autorizzata a concedere liquidità, anche nella forma di garanzie di prima perdita su portafogli di finanziamenti, tramite banche e altri soggetti autorizzati all’esercizio del credito. La garanzia dello Stato è rilasciata in favore di Cassa depositi e prestiti S.p.A. fino ad un massimo dell’80% dell’esposizione assunta.

Sostegno al reddito di lavoratori dipendenti e autonomi

Istituito il “Fondo per il reddito di ultima istanza” per i lavoratori danneggiati dal coronavirus. La misura prevede una forma di sostegno al reddito per lavoratori dipendenti e autonomi, che abbiano cessato, ridotto o sospeso la loro attività e che nel corso del 2019 non avevano guadagnato più di 10 mila euro.

Per sostenerli viene istituito un fondo da 200 milioni per l’erogazione di una indennità nel 2020. Sarà il ministero del Lavoro a definire i criteri.

Congedo parentale extra di 15 giorni al 50% della retribuzione

Arrivano i congedi per i genitori che hanno figli sotto i 12 anni costretti a casa dalla chiusura delle scuole. I congedi speciali saranno validi dal 5 marzo per tutti i dipendenti. L’indennità sarà di massimo 15 giorni da utilizzare tra mamma e papà non contemporaneamente, e sarà pari al 50% della retribuzione. Nessun limite di età in caso di figli disabili. Sarà poi riconosciuto un congedo speciale non retribuito ai dipendenti con figli tra 12 e 16 anni. L’indennità vale per i genitori lavoratori dipendenti del settore privato, i genitori lavoratori iscritti in via esclusiva alla gestione separata e ai genitori lavoratori autonomi iscritti all’Inps. La condizione è che non vi sia altro genitore beneficiario di strumenti di sostegno al reddito o in modalità di lavoro agile.

Inoltre, i genitori lavoratori dipendenti del settore privato con figli minori, di età compresa tra i 12 e i 16 anni, hanno diritto di astenersi dal lavoro per il periodo di chiusura delle scuole, senza corresponsione di indennità né riconoscimento di contribuzione figurativa, con divieto di licenziamento e diritto alla conservazione del posto di lavoro.

Voucher baby sitter da 600 euro

In alternativa ai congedi parentali, i genitori lavoratori dipendenti con figli sotto i 12 anni potranno richiedere i voucher baby-sitter. Il bonus per l’acquisto di servizi di baby-sitting è previsto nel limite massimo complessivo di 600 euro e viene erogato mediante il libretto famiglia. Viene confermato a 1.000 euro, invece, il bonus baby sitter per i bambini inferiori a 12 anni del personale sanitario, medici, infermieri, esperti di laboratorio che prestano servizio.

Spinta a produzione mascherine

Nel maxi decreto legge per il sostegno a imprese e famiglie colpite dall’emergenza coronavirus prevede che Invitalia, in qualità di soggetto gestore delle principali agevolazioni nazionali alle imprese, sia autorizzata a erogare finanziamenti a fondo perduto o contributi in conto gestione, nonché finanziamenti agevolati, alle imprese che producono dispositivi di protezione individuale e medicali, per assicurarne l’adeguata fornitura nel periodo di emergenza del Covid-19.

A marzo premio 100 euro a chi lavora in sede

Per dipendenti pubblici e privati con reddito sotto 40 mila euro è previsto un premio di 100 euro per il mese di marzo 2020. Andrà ai lavoratori dipendenti, pubblici e privati, che abbiano continuato a lavorare nella sede di lavoro. Il premio spetta a chi guadagni non più di 40 mila euro l’anno ed è esentasse. Viene rapportato ai giorni di lavoro in sede e viene dato in via automatica dal datore di lavoro, se possibile nella busta paga di aprile o comunque entro il conguaglio di fine anno.

Negozi e botteghe: credito imposta 60% su affitto

Credito d’imposta al 60% del canone di affitto di marzo per gli esercenti di attività d’impresa di negozi e botteghe al fine di contenere gli effetti negativi derivanti dalle misure di contrasto al Covid-19.

Reddito di cittadinanza, moratoria su obblighi

Moratoria sugli obblighi e termini di attuazione dei programmi di politica attiva sul lavoro durante l’emergenza Covid-19. Considerata la limitazione degli spostamenti imposti dal decreto anti-Covid 19 appare di difficile attuazione la partecipazione e l’avvio di programmi di politica attiva, dal reddito di cittadinanza all’assegno di ricollocazione, tra gli altri, ma anche per i percettori di Naspi e Discoll e per i beneficiari di integrazioni salariali, si legge nella relazione tecnica. Ma al termine del periodo di validità delle misure emergenziali gli obblighi e i termini per la convocazione ai fini della sottoscrizione dei patti verrebbero ripristinati, non dovendosi contare, a tali fini, i giorni di sospensione e fermo restando il riconoscimento del beneficio anche per il periodo di sospensione dei termini.

Permessi ex legge 104: 24 giorni in più in 2 mesi

Chi assiste persone disabili potrà chiedere fino a 24 giorni in più di permesso nei prossimi due mesi. I permessi previsti dalla legge 104 potranno essere aumentati di 12 giorni sia nel mese di marzo che nel mese di aprile.

Crediti d’imposta per sanificazione ambienti di lavoro

Allo scopo di incentivare la sanificazione degli ambienti di lavoro, quale misura di contenimento del contagio del virus Covid-19, ai soggetti esercenti attività d’impresa, arte o professione è riconosciuto, per il periodo d’imposta 2020, un credito d’imposta nella misura del 50 per cento delle spese di sanificazione degli ambienti e degli strumenti di lavoro fino ad un massimo di 20.000 euro. Il credito d’imposta è riconosciuto fino all’esaurimento dell’importo massimo di 50 milioni di euro per l’anno 2020.

 

Fonti: MEF, Corriere.it