L'assessore regionale Anna Casini ha predisposto una campagna di ascolto itinerante al fine di raccogliere indicazioni e suggerimenti per rendere i bandi del Piano di Sviluppo Rurale per le Marche più aderenti alle esigenze dei territori e impiegare nel migliore dei modi tutte le risorse a disposizione.

Una campagna che lo scorso 16 settembre è passata da Amandola, e che domani, venerdì 25 settembre, farà tappa a San Severino Marche, alle ore 16, nella Sala degli Stemmi del Palazzo Comunale.

Il PSR Marche prevede investimenti, nel prossimo settennio, per 537,96 milioni di euro, destinati alla competitività dell’agricoltura marchigiana, alla gestione sostenibile delle risorse naturali, alla mitigazione e adattamento ai cambiamenti climatici, all’innovazione, e allo sviluppo inclusivo delle zone rurali.

Vengono finanziati interventi sulla base delle sei priorità della politica di sviluppo rurale definite dall’Unione europea:

  • priorità 1: promuovere il trasferimento della conoscenza e  l’innovazione nel settore agricolo e forestale e nelle zone rurali. 
  • priorità 2: potenziare la redditività delle aziende agricole e la competitività dell’agricoltura in tutte le sue forme, promuovere tecniche innovative per le aziende agricole e la gestione sostenibile delle foreste. 
  • priorità 3: promuovere l’organizzazione della filiera alimentare, compresa la trasformazione e commercializzazione dei prodotti agricoli, il benessere animale e la gestione dei rischi nel settore agricolo. 
  • priorità 4: preservare, ripristinare e valorizzare gli ecosistemi connessi all’agricoltura e alla silvicoltura. 
  • priorità 5: incentivare l’uso efficiente delle risorse e il passaggio a un’economia a basse emissioni di carbonio e resiliente al clima nel settore agroalimentare e forestale. 
  • priorità 6: adoperarsi per l’inclusione sociale, la riduzione della povertà e lo sviluppo economico nella zone rurali.

Le 6 priorità sono state declinate in misure, sottomisure e operazioni individuate in funzione delle specificità e dei fabbisogni regionali emersi dall’analisi del contesto, dall’esperienza del passato e dai numerosi incontri col partenariato (organizzazioni professionali di categoria, imprenditori agricoli, filiere produttive, enti locali, GAL, tecnici, portatori di interesse della società civile per temi ambientali e sociali, principali enti di ricerca, mondo bancario, università ecc.).