Sono 4.500 i cantieri attualmente aperti nella zona del cratere sismico. In altri 4.651 casi i lavori si sono già conclusi con il rientro nelle case delle famiglie terremotate. La ricostruzione degli immobili danneggiati accelera. Si moltiplicano le domande di contributo presentate dai proprietari degli edifici danneggiati. Alla fine di aprile erano 20.300 a fronte degli 80 mila che hanno subito danni, di cui 30 mila con danni lievi e 50 mila con danni gravi. Le domande accolte sono state 9.546 di cu 2.600 nei primi quattro mesi del 2021. Nelle Marche le domande di contributo accolte sono state 6.246 si cui 1.611 tra gennaio e aprile.

 La ricostruzione materiale sta finalmente decollando. Ora è giunto il tempo di impegnarsi per lo sviluppo imprenditoriale dell’area. Con questo obiettivo, la Cna Marche ha predisposto il progetto “Strumenti di analisi della ricostruzione post sisma nelle Marche per stimolare la nascita di nuove imprese”, presentato alla Camera di Commercio Unica delle Marche.

I primi risultati del progetto e le proposte della Cna per la Ricostruzione e lo sviluppo dell’area del cratere, verranno illustrati lunedì 31 maggio alle ore 17 e 30 ad Ancona, nella sede dell’associazione artigiana, via Sandro Totti 4.  

Il direttore del Centro Studi Sistema Cna Marche, Giovanni Dini, presenterà una relazione su “analisi e tendenze della struttura imprenditoriale dell’area del cratere sismico” mentre Daniele Salvi, coordinatore del Team Sisma Cna Marche, illustrerà “le politiche e gli interventi per lo sviluppo sostenibile dell’area del cratere sismico”.

Seguirà una tavola rotonda su “la seconda gamba della Ricostruzione: la sfida dello sviluppo. Dalle opportunità all’attuazione”, alla quale parteciperanno il Commissario Straordinario per la Ricostruzione Giovanni Legnini, l’Assessore alla Ricostruzione della Regione Marche, Guido Castelli, il Presidente della Camera di Commercio delle Marche Gino Sabatini e Mario Pagani, responsabile nazionale Politiche Industriali della Cna.

Il dibattito sarà moderato dalla giornalista Agnese Carnevali.