Il prezzo dell’energia elettrica a carico delle imprese italiane supera del 36% quello pagato mediamente nell’Unione Europea, con differenziali che vanno dal +23,6% per le imprese di grandi dimensioni al +45,4% per le imprese micro, piccole e artigiane. Le imprese italiane, rileva l’Osservatorio Energia CNA, sono svantaggiate perché, oltre a pagare un prezzo molto elevato per la componente “energia”, sopportano il prelievo fiscale e parafiscale in assoluto più alto d’Europa.

Il peso della bolletta molto al di sopra della media europea incide pesantemente sulla competitività e rischia di mettere fuori mercato le piccole imprese. La CNA da tempo evidenzia, in sede istituzionale, la necessità di operare una riforma degli oneri generali di sistema che tenga davvero conto dei reali profili di consumo che caratterizzano ciascuna impresa, distribuendo così in maniera equa e bilanciata il peso degli oneri generali tra le diverse categorie di consumatori.

Nel 2016 le piccole imprese hanno sopportato il 35,2% degli oneri generali complessivi dell’intero sistema, a fronte di un consumo pari al 25,9% del totale, mentre le imprese medio-grandi, al contrario, pur avendo consumato una quota di energia decisamente maggiore (35,6% del totale) hanno sostenuto il 34,1% degli oneri complessivi. Si attende da oltre due anni la definitiva liberalizzazione del mercato al dettaglio dell’energia, una liberalizzazione vera, che favorisca la riduzione dei prezzi e il miglioramento del servizio.

La CNA di Fermo mette a disposizione delle aziende uno strumento innovativo per ridurre i costi relativi al consumo di energia elettrica, servizio che la CNA di Forlì – Cesena ha consolidato grazie ad un’esperienza pluriennale su questo fronte. Si tratta del PROGETTO ENERGIA: attraverso l’adesione è possibile ottenere prezzi più bassi grazie alla competizione tra i vari fornitori.

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INFO e CONSULENZA GRATUITA: Dott.ssa Luciana Testatonda, CNA Porto San Giorgio, Via G. Boni 1

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