I dati su reati e criminalità recentemente diffusi mostrano una fotografia che non riflette affatto la situazione che cittadini e imprese vivono quotidianamente in città, così come nelle aziende e all’interno delle proprie case. I numeri testimoniano una diminuzione della criminalità, in forte contrasto con l’effettiva percezione della sicurezza sia da parte del tessuto sociale che da quello economico e produttivo.

Dobbiamo forse pensare che il fenomeno sia stato sottovalutato dagli organi preposti? – si chiedono il Presidente Provinciale Paolo Silenzi e il Direttore Provinciale Alessandro MiglioreCertamente non siamo di quest’avviso, eppure non possiamo ignorare le numerosissime testimonianze che quasi ogni giorno riceviamo dai nostri associati, che avvertono con gravità un fenomeno tristemente sempre più presente”.

Un fenomeno che si traduce in un problema reale ancora maggiore, almeno da un punto di vista logistico, per le imprese che, dopo un furto, devono ripristinare i locali, sistemare l’eventuale registratore di cassa, provvedere alle serrature, senza contare la trafila delle varie denunce.

Investimenti per avere maggiori controlli sul territorio e una maggior presenza di forze dell’ordine non sono più rinviabili” continua Silenzi.

La CNA da sempre lotta in prima linea contro abusivismo e contraffazione, direttamente collegati ad un grave degrado del senso civico, per la maggior parte dei casi fonte primaria della mancanza di sicurezza.

Aggiunge il direttore Migliore: “Le istituzioni tutte si devono far carico di questo problema: individuare, smascherare e punire chi non adotta comportamenti legali, garantendo invece coloro che in maniera leale e secondo le regole concorrono a far funzionare il sistema.

La CNA Provinciale di Fermo, da struttura appartenente ad un sistema, prende di buon grado l’esempio della territoriale di Ancona e il suo progetto Città Sicura e si impegna a mettere a disposizione i servizi necessari (controllo capillare e ripetuto per tutta la notte, con tempi di intervento reali e garantiti al di sotto dei cinque minuti, al costo giornaliero di un caffè), invitando gli imprenditori a farsi convinti e costruttivi portatori di un interesse comune, che mai come in questo caso risponde a due principi arcinoti: l’unione fa la forza e pagare tutti per pagare meno.