“La soluzione l’abbiamo offerta già a suo tempo. Abbiamo imprese nel settore del trasporto persone che dispongono di mezzi e personale qualificato, svolgono questo mestiere da anni ma sono ferme da prima del lockdown, in pratica fin dal blocco delle gite scolastiche: aziende in grado di integrare i gestori del TPL e del trasporto scolastico attuali nel  trasporto studenti”.

E’ ancora fiducioso Emiliano Tomassini, portavoce della Fita CNA di Fermo: “Ad aprile scorso abbiamo scritto alla Regione Marche: siamo consapevoli della complessità normativa e degli appalti, ma in questa fase emergenziale riteniamo convenga integrare i servizi, evitando acquisiti di nuovi autobus ed assunzioni temporanee per poche ore e da dismettere al passaggio della bufera”. Ricordiamo che il comparto del trasporto persone nelle Marche vede presenti 65 imprese con oltre 300 addetti, a cui si aggiungono altre 250 imprese tra taxi ed NCC che danno lavoro ad oltre 400 persone. Prosegue Tomassini: “Integrare mezzi privati anche su tratte secondarie, per liberare mezzi pubblici, in virtù di scelte di sistema più organiche, è anche un modo per dare fiato alle nostre imprese, quelle che restano in piedi e che ancora non hanno chiuso, accettando una sfida che però non potrà durare ancora per molto”.

Il Direttore Generale della CNA fermana, Alessandro Migliore, puntualizza: “Ogni giorno addetti del settore, presidi e amministratori comunali lanciano segnali di preoccupazione per l’organizzazione dei trasporti. Noi ci siamo, le nostre imprese sanno fare il loro mestiere, dobbiamo andare oltre la burocrazia, mettendo in campo una soluzione legale e legittima immediata affinché sia possibile far viaggiare i mezzi oggi disponibili sui territori”.