Cantieri pericolosi. Dove ci si può far male o addirittura morire cadendo da una impalcatura, folgorati dalla corrente,  colpiti  da una gru, schiacciati da un carico pendente. Nei primi tre mesi del 2019 sono stati 294 gli infortuni nei cantieri marchigiani di cui uno mortale. Nel 2018 le denunce di infortuni nel settore delle costuzioni sono state 1.145 con 4 casi mortali.  In calo rispetto ai  1.229 incidenti dell’anno precedente di cui 5 mortali.   Se i cantieri sono pericolosi, i campi e le fabbriche non sono da meno. Complessivamente gli infortuni sul lavoro denunciati tra gennaio e marzo 2019 sono stati 4.655 di cui 7 mortali.  In tutto il 2018 gli infortuni sul lavoro sono stati 18.117 di cui 20 mortali.

Ammalarsi di lavoro. Non ci sono solo gli incidenti a mettere in pericolo la salute nei luoghi di lavoro. Ci sono anche le malattie professionali. Sono stati 1.536 i casi denunciati nel primo trimestre dell’anno, di cui 329 in edilizia. Lo scorso anno le denunce di malattie professionali sono state 6.001 di cui 1.170 nel settore delle costruzioni, in crescita rispetto ai 5.342 casi del 2017. Denunce che riguardano soprattutto patologie relative al sistema osteomuscolare, al sistema nervoso  e all’apparato respiratorio come asbestosi e mesotelioma provocate dall’amianto.

Cantieri sicuri. E’ l’obiettivo che si propone il progetto di Inail e Edilart Marche puntando su formazione, informazione, sistemi di gestione e organizzazione per il settore edile. Quest’anno il progetto, partito nel 2017,  si è concentrato sulla valutazione dei rischi in edilizia.  I risultati della ricerca effettuata sul territorio marchigiano sono stati presentati ad Ancona.

Sono intervenuti il Presidente di Edilart Marche Marco Bilei, il Vicepresidente Massimo Giacchetti e il Direttore regionale di Inail Marche Anna Maria Pollichieni. La ricerca tra i lavoratori nei cantieri marchigiani è stata illustrata dai ricercatori dello Ial Marche Marco Sabbatini e Andrea Montesi.

L’indagine nei cantieri. Dal  questionario, sottoposto ad un campione rappresentativo dei 33.295 addetti occupati nelle 22.531 imprese marchigiane delle costruzioni, emerge come il 24 per cento dei lavoratori abbia avuto incidenti sul lavoro mentre ben l’80 per cento ritiene pericolosa la mansione che è chiamato a svolgere nel cantiere. A fronte di questo dato, però, solo il 56 per cento degli intervistati ha timore di farsi male durante il lavoro, con una discreta sottovalutazione del rischio. Risulta ampia la percezione delle malattie collegate al lavoro (62 per cento).

Dove si rischia di più.  A esporre i lavoratori edili ad un pericolo maggiore di subire un infortunio sono le attività prevalentemente manuali e l’impiego di attrezzi pericolosi e macchinari pesanti.  Un’ulteriore fattore di rischio è rappresentato dall’inesperienza di giovani e stranieri. In particolare, straniero è un lavoratore infortunato su cinque. Le comunità più colpite quelle rumena, albanese e marocchina. Tra i lavoratori anziani e più esperti, è invece l’eccesso di sicurezza a fare danni e a provocare gli incidenti sul lavoro.

L’importanza della prevenzione. Cresce la consapevolezza di applicare le regole per evitare gli infortuni, presente nell’82 per cento dei casi mentre il 66 per cento non ha problemi ad indossare i mezzi di protezione individuale. Ma il 26 per cento dei lavoratori tende ancora a giustificare chi lavora senza protezioni personali, perché ritiene “sia necessario”. Insomma, la sicurezza nei cantieri edili marchigiani sta aumentando, ma occorre proseguire nella formazione e nella informazione dei lavoratori e delle imprese sulle misure da adottare per ridurre il rischio di incidenti e malattie professionali.