Grido di allarme di Sandro Capancioni: “Ditte del Fermano a rischio chiusura”.

Se non si arriva ad un accordo entro il 15 gennaio, sì allo sciopero.

         Recuperare gli aumenti dei costi di gestione, del gasolio e dei pedaggi autostradali, oltre alle barriere di accesso alla professione. Ancora poco più di venti giorni: è il tempo che la CNA FITA si è data per provare ad avviare una trattativa con Confindustria e Confetra. Soltanto se la trattativa con la committenza dovesse fallire, la CNA FITA proclamerà il fermo dell’autotrasporto o si unirà a quello già proclamato da altre associazioni di categoria.

Anche nel nostro territorio la situazione è molto grave – dichiara il presidente provinciale di Fermo della CNA FITA, Sandro Capancionile aziende dell’autotrasporto del Fermano sono con l’acqua alla gola, tante addirittura a rischio chiusura, dopo aver iniziato da tempo anche a licenziare i dipendenti”. Lo sciopero è necessario, ribadisce con forza Capancioni, ma solo per riuscire a portare a casa risultati concreti per dare finalmente un po’ di respiro alla categoria dell’autotrasporto piagato da costi di gestione ormai quasi inarrivabili.

Sandro Capancioni valuta positivamente l’azione della Presidenza Nazionale FITA di ricercare altre vie idonee per l’abbattimento dei costi che affliggono le imprese, a partire dalla trattativa con la committenza, anche se il presidente provinciale chiede che venga fatto di più: “Per far fronte all’aumento del costo del gasolio, bisogna trovare un meccanismo per rendere questa spesa standard per il nostro settore: nel corso del 2011 l’aumento è stato del 28%. Se prima per un litro di gasolio, esclusa l’Iva, si spendeva circa 1 euro, oggi il prezzo è di 1.30 euro”.

A questo si aggiunge l’aumento indiscriminato del pedaggio autostradale, che per il prossimo anno sarà del 30%, e dei premi assicurativi, oltre ad un accesso al credito sempre più difficile.

Per la CNA FITA, dunque, c’è tempo fino al 15 gennaio per trovare un accordo, a partire dalla committenza, che tenga conto di tutti gli aspetti citati, altrimenti si dovrà ricorrere alla soluzione estrema, vale a dire il blocco dell’autotrasporto.