Marche, il Coronavirus sta fermando le attività edilizie. Si stanno fermando per difficoltà oggettive anche i cantieri della ricostruzione post sisma, pur non essendo le attività legate alla costruzioni tra quelle sospese dal decreto del Governo.

“Le attività edili” -sostiene Marco Bilei responsabile CNA Costruzioni Marche– “si stanno fermando per problemi legati all’approvvigionamento dei materiali e per le decisioni dei committenti di rinviare lavori già iniziati o programmati. Stanno saltando le ristrutturazioni previste per la primavera e i numerosi rifacimenti delle facciate, messi in cantiere grazie ai bonus fiscali; rinviate le gare d’appalto. Inoltre, i recenti provvedimenti governativi e l’Accordo delle Parti Sociali 14/03/2020 richiedono condizioni di sicurezza impossibili da rispettare integralmente. Purtroppo è a rischio anche la prosecuzione dei lavori della ricostruzione post sisma”.

CNA Costruzioni Marche, vista l’impossibilità di assicurare in tutti i cantieri le indispensabili misure di tutela della salute di dipendenti e imprenditori e nell’impossibilità di reperire adeguati dispositivi di protezione individuale per gli addetti, invita le proprie imprese associate a sospendere temporaneamente (almeno per 2 settimane) le attività, tranne quelle  indispensabili e legate all’emergenza, qualora non siano certe di rispettare scrupolosamente le norme previste relative alla salute e sicurezza dei propri collaboratori.

In caso di sospensione, questa va comunicata formalmente ai committenti e devono essere utilizzate ferie e ammortizzatori sociali in deroga.

“Invitiamo le imprese -aggiunge Marco Rossi Presidente CNA Costruzioni Marchea rivolgersi ai nostri Uffici per avere chiarimenti sulle procedure da utilizzare e su quanto previsto dal DL.18 pubblicato oggi.  Eccezioni sono sicuramente i lavori di urgenza ed emergenza, e quelli  molto prossimi a compimento, in particolare nella ricostruzione post-sisma. Ma anche in questi casi invitiamo le imprese a verificare scrupolosamente l’attuazione delle norme previste e ad adeguare alla nuova situazione i Piani per la Sicurezza  (POS e PSC), per evitare contenziosi e pesanti sanzioni penali previste dal Decreto 81/08 e dalle nuove norme; i rischi sono altissimi”.

”Oltre alla Cassa integrazione prevista dal Decreto Legge  –aggiunge Rossi siamo impegnati con Governo e Regione, a far varare nell’immediato misure che diano risposte adeguate a un settore che dopo anni di crisi stava timidamente rialzando la testa e rischia un nuovo crollo; adesso dobbiamo tamponare, fare ciò che si può, dare fiducia e pensare alla ripartenza!”

CNA Costruzioni, nel ringraziare il Commissario alla Ricostruzione Legnini per aver raccolto la richiesta di proroga di tutti i termini previsti per l’avvio e la conclusione dei lavori della ricostruzione post sisma, chiede ulteriori misure  per dare sollievo economico alle imprese operanti nella ricostruzione. “Chiediamo l’immediato  pagamento degli Stati di Avanzamento Lavori arretrati e la definizione dei cantieri pubblici e privati che, per ragioni di pubblico interesse, debbono essere comunque portati a termine. Per questi cantieri –conclude Bilei- è necessario superare il problema dell’approvvigionamento di materiali. Per questo invitiamo le rivendite di materiali edili,  in condizioni di assoluta sicurezza, a fornirli alle imprese, come evidenziato nei giorni scorsi anche dal Presidente della Camera di Commercio delle Marche Gino Sabatini in una lettera inviata alla Regione”.

Infine, CNA Costruzioni Marche invita  i Comuni, che non l’avessero ancora fatto, a sospendere immediatamente il pagamento della Tassa sull’occupazione di suolo  pubblico da parte delle imprese nei cantieri sospesi.