L'elezione si è svolta durante l'assemblea provinciale di sabato scorso, il 19 ottobre, al Fermo Forum, che è stata preceduta dal convegno "Sguardi di futuro. Contro il declinismo, le proposte CNA per lo sviluppo delle imprese e dei luoghi che abitiamo", a cui sono intervenuti anche il Segretario nazionale CNA Sergio Silvestrini e il Presidente della Commissione Attività Produttive del Senato Massimo Mucchetti.

La parte privata dell'assemblea ha visto l'elezione, all'unanimità dei delegati presenti, di Paolo Silenzi alla guida della CNA di Fermo.

Riportiamo di seguito una breve scheda del Presidente e la sua prima intervista, raccolta dalla giornalista Stella Alfieri, ufficio stampa dell'associazione.

PAOLO SILENZI

Imprenditore calzaturiero, è nato a Macerata il 17 marzo 1975, risiede a Montegranaro. Dopo aver conseguito il diploma tecnico-commerciale, inizia l’esperienza professionale nell’azienda di famiglia “Linea Italia Calzature”, che è stata fondata dal padre Mario negli anni ’70 e che produce calzature da uomo classiche. Nonostante fosse impiegato nel settore amministrazione e contabilità, il clima artigianale e creativo della ditta lo contagia tanto che nel 1998 avvia, con la collaborazione degli stilisti della sua azienda, una collezione donna, tesa ad intercettare la domanda femminile, quella che notoriamente dedica maggiori budget al prodotto calzaturiero. Integrando la produzione donna l’azienda di Montegranaro inizia a lavorare sul mercato internazionale, anche attraverso la partecipazione a eventi e fiere di settore in tutta Europa. Ad oggi “Linea Italia Calzature” ha una clientela al 95% straniera.Paolo Silenzi è attualmente il responsabile della rete commerciale e del marketing.

Come è iniziato il suo impegno in CNA?

L’associazione era alla ricerca di una figura che non solo guidasse l’unione Federmoda, ma che fosse un esempio di quelle caratteristiche di storia, artigianalità, eccellenza che da sempre contraddistinguono il nostro distretto calzaturiero. La CNA ha rintracciato in me e nella mia azienda quel saper fare che potesse essere da giusto esempio per gli artigiani del comparto.

Attraverso l’impegno in Federmoda abbiamo lavorato per diffondere il più possibile la cultura dell’internazionalizzazione, così da aiutare gli artigiani nella vendita del proprio prodotto attraverso nuovi canali. Ad esempio, abbiamo affiancato alcuni associati per entrare a far parte di un consorzio Tedesco, che raggruppa attività di piccolo e medio dettaglio presenti in Germania, Belgio e Olanda. Oltre a questo, ci siamo impegnati per la creazione di un progetto di rete di imprese, presentato alla Regione Marche, teso alla valorizzazione dell’aggregazione tra aziende, alla creazione di un sito Internet e allo scopo di creare una location comune (uno showroom che realizzeremo a Villa Baruchello) destinata ad ospitare i rapporti commerciali con operatori e buyer di settore attraverso incoming o appuntamenti con chi visita regolarmente il nostro territorio alla ricerca delle nostre eccellenze.

Quali sono i motivi che l’hanno spinta a candidarsi alla Presidenza Provinciale della CNA di Fermo?

Gli stessi con cui ho portato avanti l’esperienza in Federmoda: essere uno stimolo per la valorizzazione a 360 gradi del saper fare artigiano e del comparto artigianale che la CNA rappresenta sul territorio.

Quali sono gli obiettivi del nuovo mandato?

La parola d’ordine è innovazione. Che sia vera e concreta. La crisi, lo stallo dei consumi e la conseguente sofferenza delle aziende impongono oggi un cambiamento netto del modo in cui ci si presenta sul mercato. Da questo territorio nasce un prodotto eccellente, prezioso e in alcuni casi particolare ed esclusivo. Ora però è necessario rivedere i sistemi di vendita e promozione, lavorando in termini innovativi.

Dovere della CNA è fornire agli artigiani gli strumenti adeguati e attivare tutte le politiche necessarie perché ci siano le condizioni per innovare e avviare un processo di cambiamento favorevole. Questo si realizza anche grazie alle sinergie che l’associazione è capace di mettere in atto con i soggetti istituzionali provinciali, regionali e nazionali, oltre che con le altre associazioni di categoria.

Quali sono le prossime sfide a cui andrà incontro la CNA?

L’incarico in Federmoda mi ha permesso di conoscere meglio la realtà associativa e di capire quanta passione e professionalità gli organismi di ogni Direttivo mettono nel supporto alle proprie categorie produttive. Grinta, passione e dedizione che mi hanno dato la carica e la motivazione necessaria per affrontare il nuovo mandato.

Sono convinto che la CNA abbia attuato fino ad oggi gli interventi giusti e le strategie migliori per essere al fianco degli artigiani. La sfida dell’innovazione investe anche l’associazione stessa, che ha il compito di guidare gli artigiani in questo delicatissimo passaggio verso un cambiamento necessario.

Un obiettivo che potremo centrare lavorando insieme alle altre associazioni di categoria e mettendo da parte ogni campanilismo, creando momenti di dialogo e operando per un interesse comune che è la tutela di chi lavora, produce l’eccellenza e rappresenta la storia di un territorio.