In occasione della terza edizione della “Settimana fermana di informazione sulla salute e sicurezza del lavoro”, le associazioni CNA Provinciale di Fermo e Confartigianato Imprese Ascoli Piceno e Fermo sono concordi nel ringraziare la dirigenza dell’Asur Area Vasta 4 di Fermo e nello specifico la dottoressa Maria Antonietta Sollini e i suoi collaboratori del Servizio PSAL per la dedizione e l’impegno profusi nell’organizzazione di una serie di eventi che hanno animato l’intera settimana con l’intento, in un momento di difficoltà economica diffusa, di mantenere alta l’attenzione su un argomento di grande interesse sociale come la sicurezza del lavoro e dei luoghi di lavoro. Durante la tavola rotonda dello scorso lunedì 18 novembre, tenutasi presso la Sala dei Ritratti di Fermo, sono stati illustrati dati molto interessanti e sono state lanciate sollecitazioni e provocazioni stimolanti in quanto poste, ci auguriamo, con spirito costruttivo.

Tuttavia, non si può non rilevare come ingenerosamente sia stato definito il nostro territorio, in merito alla sicurezza, “fermo all’anno zero”. Tale affermazione, se non ben circostanziata, rischia di disconoscere la filosofia con cui si è operato negli ultimi venti anni, che hanno visto crescere gradualmente e con difficoltà una sintonia, seppur ancora perfettibile, tra le associazioni datoriali artigiane e quelle sindacali nella condivisione di progetti e obiettivi. Tale comunione di intenti ha permesso lo sviluppo del sistema bilaterale dell’artigianato, modello ormai seguito e imitato a livello nazionale. Le imprese aderenti al sistema  bilaterale, infatti, sono inserite in un contesto che fa dell’autocontrollo e dell’applicazione programmata e cosciente della sicurezza il suo credo, a totale garanzia dell’applicazione degli adempimenti normativi. Sempre in questi anni, inoltre, gli enti coinvolti hanno lavorato prediligendo la prevenzione alla repressione, una scelta illuminata che ha creato quelle necessarie sintonie collaborative tra controllante e controllato, essenziali per non far rimanere solo su carta l’applicazione dei principi base della sicurezza.

Un ritorno alla filosofia repressiva rappresenterebbe un ritorno al passato, con un acuirsi delle contrapposizioni e delle rivendicazioni sociali, situazione molto pericolosa per il rilancio di un’economia già di per sé asfittica e che comporterebbe un calo della produttività e la perdita di ulteriori posizioni di mercato.

Per questo la CNA Provinciale di Fermo e la Confartigianato Imprese Ascoli Piceno – Fermo non chiedono una riduzione dei controlli, necessari al mantenimento della legalità e della corretta concorrenza, bensì desiderano affermare con forza quanto lo spirito collaborativo instaurato tra tutti gli attori della sicurezza abbia permesso alle aziende artigiane di operare nelle migliori condizioni e di ridurre nel 2012, in una situazione di stabilità occupazionale (come testimoniato dai dati INAIL) del 9% la percentuale degli infortuni sul lavoro.

Si ribadisce ancora il ruolo avuto dalla Confartigianato Imprese e dalla CNA nella diffusione della cultura della sicurezza. Dal 2006 ad oggi, le due associazioni grazie anche all’ausilio e alla collaborazione del Servizio PSAL, hanno formato nel solo territorio fermano non meno di 6000 soggetti tra datori di lavoro e dipendenti.

CNA e Confartigianato Imprese rigettano l’idea che la figura del consulente esterno nel ruolo di RSPP (Responsabile del Servizio di Prevenzione e Protezione aziendale) sia la panacea di tutti i problemi della sicurezza sul lavoro, ritenendo il coinvolgimento e la responsabilizzazione del Datore di lavoro elementi essenziali alla crescita della cultura della sicurezza nelle aziende.

Consapevoli che è necessario lavorare quotidianamente con maggior costanza ed impegno al fine di migliorare l’applicazione sostanziale della sicurezza, Confartigianato Imprese e CNA ribadiscono come sia difficile per le imprese artigiane adempiere anche a questo compito in un paese con una abnorme produzione di atti normativi che aumentano soltanto i costi e la confusione. Smarrimento alimentato da una normativa complessa e troppo spesso interpretabile, che comporta una mancanza di uniformità di giudizio da parte degli enti preposti. 

Rendere il lavoro sicuro è segno di civiltà, ma non si può demandare questo segno di crescita culturale solo alle imprese, pertanto CNA e Confartigianato Imprese suggeriscono la creazione di un tavolo di coordinamento e lo sviluppo di procedure standardizzate condivise per elevare il livello di sicurezza, tenendo conto dell’economicità per l’impresa, del rispetto della normativa  e soprattutto della salute dei lavoratori.

CNA Provinciale di Fermo    Confartigianato Imprese AP- FM