Si è svolta venerdì 20 maggio scorso, a Villa Bonaparte, a Porto San Giorgio, l'assemblea generale di Fidimpresa Marche, il Confidi della Cna. L'iniziativa è stata anche l'occasione per organizzare un evento nell'evento.

Nel pomeriggio si è tenuto il convegno sul distretto del cappello, alla presenza del prefetto di Fermo, Emilia Zarrilli, dell'assessore provinciale Renato Vallesi, del sindaco di Porto San Giorgio Andrea Agostini, del presidente della Camera di Commercio, Graziano Di Battista, oltre a Raffaele Giorgetti, vice presidente della Cna Marche e a Silvano Gattari, presidente regionale di Fidimpresa. Durante la cena di gala, la sfilata con  le produzioni più originali del distretto. All'ingresso della reggia sangiorgese, le signore Maria Rosa e Gina hanno eseguito una dimostrazione dell'intreccio della paglia per l'esecuzione a mano dei cappelli.

Introdotta dal presidente della Cna provinciale di Fermo, Sandro Coltrinari, la relazione della professoressa Olimpia Gobbi sul distretto dei cinque nodi è stata seguita con interesse dai presenti, tra cui Ferruccio Vecchi, presidente della Pro Loco di Montappone e dal suo sindaco, Giuseppe Mochi. Gobbi ha fatto riferimento ad uno studio realizzato nel 2006 sull'antico distretto, l'unico in Italia che si occupa della produzione di cappelli. Due i dati esemplari: nel 1863 nel Fermano si producevano 670 mila cappelli; nel 1898 la produzione superava il milione e seicento mila unità.

Quello del cappello è uno dei 29 distretti industriali della regione, ma oggettivamente il meno conosciuto e il meno studiato: geograficamente marginale e demograficamente poco incidente, si è sempre caratterizzato per essere un distretto a matrice popolare, basato su una materia prima a basso costo (la paglia), in cui si richiede un investimento tecnologico piuttosto modesto.

Il tessuto imprenditoriale di questo distretto è sempre stato a forte connotazione femminile e la sua organizzazione è stata definita dagli studiosi “proto industriale”.

Longevo, come i suoi attori economici principali, quello fermano è oggi è l'unico distretto del cappello rimasto in Italia. 

Il sindaco di Montappone, Giuseppe Mochi, ha evidenziato come, nonostante il lavoro nel settore non manchi, sussista un problema patrimoniale, vale a dire di sotto-capitalizzazione delle aziende, che non riescono quindi ad investire.

Difficoltà con cui si può far fronte anche grazie all'azione di Fidimpresa, struttura nata nel 2006 dalla fusione delle Cooperative Artigiane di Garanzia delle Marche. Con oltre 21 mila soci e circa 60 collaboratori, si è detto in assemblea, Fidimpresa Marche è stata una scommessa vinta.

Il vicepresidente di CNA Marche, Raffaele Giorgetti, ha dichiarato: “La creazione di Fidimpresa è stata un'azione lungimirante, il giusto investimento attuato dalle Cooperative di Garanzie che si sono messe insieme per un unico obiettivo: il sostegno alle imprese”. Da Giorgetti è arrivato anche un auspicio: “Che Fidimpresa cresca ancora e che riesca ad erogare non solo il credito necessario alla sopravvivenza, diventando elemento di forza per riprogettare il futuro del sistema”.

“La vera sfida per  Fidimpresa Marche consiste nel sostenere in particolare quelle imprese che presentano concrete prospettive di equilibrio economico, finanziario e patrimoniale, anche laddove, per effetto della crisi, nel breve termine non siano del tutto meritevoli di credito”, ha dichiarato in apertura di assemblea il presidente di Fidimpresa Marche, Silvano Gattari.

L’attività di Fidimpresa nel 2010 è stata caratterizzata nell’attuazione del Piano Industriale che il Consiglio di Amministrazione ha perseguito per realizzare gli obiettivi prefissati: “Possiamo dire – ha aggiunto Gattari – che l’attività di garanzia che si è svolta nel corso dell’anno 2010 ha rappresentato e testimoniato la maturità raggiunta da Fidimpresa Marche, oltre che la sua forte presenza nel tessuto economico della nostra regione”.