E un fatto storico: associazioni di categoria che parlano una sola voce e lavorano insieme per ottenere risultati. La crisi del distretto calzaturiero non ha bisogno di individualismi o di spot: la situazione è drammatica, impone serietà e azioni congiunte che puntino ad un obiettivo preciso, l’unico da cui si possa iniziare per risollevarsi e ripartire”.

Per il Presidente della CNA Territoriale di Fermo, Paolo Silenzi e il Presidente dei Calzaturieri di Confartigianato AP- FM Simone Del Gatto è questo lo spirito con cui si affronterà la nuova trasferta a Roma di giovedì 30 novembre, quando insieme a Regione e istituzioni del territorio si incontrerà il Sottosegretario allo Sviluppo Economico Teresa Bellanova per ottenere l’area di crisi complessa per il distretto calzaturiero e sbloccare la procedura relativa alla legge sul Made in.

A differenza del passato, oggi sappiamo bene che parlare come singole associazioni non serve – rimarca Silenzi – e avere visioni diverse su un tema strategico per il nostro distretto può essere addirittura deleterio. Impegnarsi per ottenere una legge che tuteli il made in equivale a salvaguardare posti di lavoro, e solo da questo si può ripartire per agganciare ripresa e innovazione. Ci aspettiamo che il confronto con il Sottosegretario Bellanova possa aprire la strada all’ottenimento di una legge che tuteli l’identità dei prodotti nazionali e garantisca la trasparenza delle filiere produttive”.

Aggiunge il Presidente Del Gatto: “In una crisi sistemica e complessa come quella che stiamo attraversando ormai da tempo, fare squadra è l’unico modo per raggiungere risultati a beneficio di tutto il territorio. Altro tassello fondamentale perché possa concretamente avviarsi la ripresa è senza dubbio la formazione: con le maestranze ormai agli sgoccioli, per il distretto è necessario l’inserimento dei giovani, debitamente formati non solo a livello di produzione ma anche di commercializzazione, altro aspetto su cui si deve lavorare”.

Chiediamo al Governo – concludono Silenzi e Del Gattodi assumersi questa responsabilità proprio perché, insieme all’abbassamento del cuneo fiscale, può influire sul futuro delle imprese e sulla tenuta, non solo economica, ma anche sociale del territorio”.