Lo scorso 4 giugno è stato firmanto il protocollo d'intesa per lo sviluppo e la crescita delle imprese a prevalente partecipazione femminile e delle lavoratrici autonome.

Il protocollo prevede che le banche che aderiranno indichino condizioni competitive rispetto alla normale offerta su operazioni simili e con lo stesso grado di rischio. Da non sottovalutare che tali condizioni di riferimento potrebbero essere ancor più favorevoli beneficiando della garanzia della Sezione speciale del Fondo di garanzia per le Pmi in favore delle imprese a prevalente partecipazione femminile.

Le banche dovranno anche indicare il plafond finanziario dedicato che potrà essere utilizzato per la concessione di finanziamenti in relazione a specifiche finanziamenti finalizzati a :
– realizzare nuovi investimenti, materiali o immateriali, per lo sviluppo dell’attività di impresa ovvero della libera professione (Investiamo nelle donne)
– favorire la costituzione di nuove imprese, ovvero l’avvio della libera professione (Donne in start-up );
– favorire la ripresa delle PMI e delle lavoratrici autonome che, per effetto della crisi, attraversano una momentanea situazione di difficoltà (Donne in ripresa).

Infine un altro aspetto di rilevante interesse la possibilità di sospensione del rimborso dei finanziamenti, per un periodo fino a 12 mesi, in casi di maternità dell’imprenditrice o della lavoratrice autonoma, grave malattia, anche del convivente o dei figli anche adottivi, malattia invalidante di un genitore o di un parente o affini entro il terzo grado conviventi dell’imprenditrice o della lavoratrice autonoma.
Il risultato è importante e significativo anche alla luce di quanto recentemente annunciato dal Presidente della BCE Mario Draghi della decisione assunta di rifinanziamento alle banche, per un ammontare iniziale di 400 miliardi, il cui riutilizzo è esplicitamente destinato a favore di famiglie e imprese