Il post Micam per gli artigiani del distretto calzaturiero fermano – maceratese conferma una situazione di completo stallo, caratterizzata dai grandi mercati di riferimento quali la Russia bloccati e da buyer con budget dimezzati. Una storia che gli artigiani conoscono ormai bene e che si ripete da quasi 3 stagioni.

Aspettative rispettate dunque, visto che la CNA, alla vigilia della fiera milanese più importante del settore a livello mondiale, parlava di grande prudenza, seppure in quadro che doveva essere di ottimismo.

E’ quanto emerso dalla conferenza stampa di bilancio della fiera che si è tenuta ieri nella sede della CNA Provinciale di Fermo, alla presenza del Presidente Paolo Silenzi, del Presidente della Camera di Commercio Graziano Di Battista, del Direttore Provinciale Alessandro Migliore, del Presidente Federmoda Gianluca Mecozzi.

Da circa tre stagioni – commenta Paolo Silenziviviamo la stessa situazione, che ad oggi è di completo stallo. Il cliente si trova a vivere la fiera con grande incertezza, non è più propenso all’acquisto di prodotti a medio – lungo termine e si muove con un budget a disposizione che è del 50% in meno degli anni scorsi. I clienti fidelizzati e che non rinunciano al grande prodotto di qualità che il nostro distretto è in grado di offrire sono tornati, certo, eppure questo non basta per quel 60-65% di aziende che fino a qualche tempo fa pensava di approvvigionarsi per tutto l’anno solo con la fiera. Le cose sono cambiate, e gli artigiani l’hanno compreso da tempo”.

Ottimizzare e rendere flessibile la produzione, riorganizzarla, lavorare con le giacenze di magazzino per essere pronti ad assortimenti sul breve periodo: ecco l’orizzonte su cui si muove l’artigiano calzaturiero.

Se non si vedranno spiragli per la risoluzione della situazione in Russia, le conseguenze anche economiche saranno molto ingenti, visto che stiamo parlando del mercato trainante per l’export calzaturiero. Un mercato che non è ancora possibile sostituire con quello cinese, né con gli Stati Uniti (chiusi alle importazioni) o tantomeno con l’Africa (non ancora maturo)”.

Sono le parole del Presidente Federmoda Gianluca Mecozzi, che invita ad una valutazione realistica del panorama economico e ipotizza anche una eventuale riorganizzazione del format fieristico.

Anche per il presidente camerale Di Battista il Micam ha confermato, purtroppo, la situazione di criticità già registrata, con circa 1700 visitatori in meno rispetto ai 35 mila previsti.

Assenze non determinanti tuttavia, evidenzia, se è vero che chi vuole il nostro prodotto lo cerca comunque; un aspetto da non dimenticare, aggiunge, è quello relativo alle date di programmazione della fiera, per le quali è necessario tenere conto delle esigenze di molti, comprese quelle di chi vive contesti culturali lontani da noi.

E’ positivo che l’artigiano oggi abbia la consapevolezza che bisogna fare squadra, mettere insieme i territori per affrontare un momento critico che è diventato la realtà in cui ci muoviamo. Questo grazie al lavoro delle associazioni di categoria, prima rete di imprese, e dell’ente camerale, soggetti che devono facilitare questo percorso”.

I dati emersi dal confronto a livello regionale tra il numero delle imprese artigiane attive nel 2013 e quelle attive nel 2014 sono caratterizzati dal segno meno: complessivamente l’artigianato perde 780 imprese, pari all’1,6% del totale. Nel Fermano le imprese artigiane attive al 31 dicembre 2014 risultano essere 7.074 (su un totale di 19.718). Il settore manifatturiero marchigiano nel 2014 è in deciso calo e registra un -1,7%, pari a -347 imprese, di cui 121 sono aziende del calzaturiero. In particolare coloro che si occupano della fabbricazione di articoli in pelle e simili nelle Marche sono 4.034 contro i 4.155 del 2013, segnando un -2,9%.